Malattie professionali, casi in crescita
In provincia di Bergamo +27% - I dati

La fotografia drammatica del «lavoro che fa male», in Bergamasca, è contenuta in una manciata di numeri: le denunce per malattie professionali presentate all’Inail provinciale nel 2016 sono state 1.266, con un aumento del 26,7% rispetto al 2014, tre volte di più della media nazionale cresciuta «solo» del 5,1%.

Nel dettaglio della casistica (le cifre più aggiornate sono però quelle del 2015, quando le denunce all’Inail, in ambito provinciale, furono 1.035), 59 hanno riguardato altrettanti casi di tumore, con un balzo in avanti del 22,9% sull’anno precedente; 542 le patologie dell’apparato osteo-muscolare (+11,8%); 13 i sintomi gravi di disturbi psichici con un incremento, in 12 mesi, del 116,7%. Cifre e statistiche dietro le quali, come sottolinea Franco Bettoni, presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro che, da 74 anni, è in prima linea, da una parte, per tutelare le vittime di infortuni e le loro famiglie e, dall’altra, per promuovere a tutti i livelli un’efficace cultura della prevenzione, «ci sono storie, vicende e tragedie umane, sofferenze e speranze, spesso disattese». Il rapido incremento delle malattie professionali, raddoppiato nel breve volgere di un decennio, non è, purtroppo, un fenomeno inaspettato: «Lo registriamo dal 2008 – puntualizza Bettoni –. Non dimentichiamo che molte patologie, come i tumori da amianto, presentano un periodo di incubazione molto lungo».

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