Maltempo, danni per 2 milioni di euro
Martina: pronti a dichiarare calamità

A distanza di due giorni dal nubifragio che ha colpito principalmente le zone di Bergamo e della Val Cavallina e Basso Sebino la situazione si sta delineando con maggiore chiarezza e appare ancora più grave. Il ministro Martina: siamo pronti a dichiarare lo stato di calamità.

«Sono vicino agli agricoltori e agli allevatori duramente colpiti dal maltempo di questi giorni - dichiara il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – Il ministero darà il massimo sostegno davanti a questa calamità che ha tutti i caratteri dell’eccezionalità. In queste ore si sta procedendo alla stima dei danni alle varie colture e strutture e saranno messi in campo tutti gli strumenti a disposizione per aiutare le aziende. In particolare, per la parte non assicurabile, lavoriamo per un’urgente dichiarazione dello stato di eccezionale avversità atmosferica, non appena la Regione invierà la richiesta. È una misura che attiva la sospensione delle rate dei mutui e degli oneri previdenziali a carico delle imprese colpite. Vista l’entità dei danni e la limitata disponibilità del Fondo nazionale di solidarietà, in alcune zone sarà fondamentale sfruttare i nuovi Psr per il ripristino del potenziale produttivo. Dobbiamo riportare al più presto le aziende alla piena operatività».

Da una ricognizione effettuata da Coldiretti Bergamo emerge che i danni sono stati di tipo diretto e indiretto. «Rientrano nei danni diretti le perdite di produzione delle varie colture colpite da grandine, pioggia, allagamenti e vento – spiega Coldiretti Bergamo –; si registrano perdite consistenti nel settore vitivinicolo, orticolo e frutticolo. Sono stati danneggiati anche ettari di mais, foraggere e altri cereali minori nonché la produzione di miele».

La stagione primaverile in generale è stata caratterizzata da un clima anomalo e gli eventi estremi degli ultimi giorni hanno colpito le campagne in piena stagione produttiva e sono stati il colpo di grazia che ha mandato in fumo per molte aziende il lavoro di un intero anno. Per rendersi conto delle bizzarrie che stanno caratterizzando il clima basti pensare che nel nostro Paese a giugno è caduta il 28% in più di pioggia rispetto alla media del periodo.

«Come danni indiretti vanno invece considerati gli smottamenti dei terreni, nei vigneti e sui pendii delle colline – prosegue Coldiretti Bergamo – oltre ai danni causati alle strutture come serre, tettoie e fabbricati».

I problemi dovuti alla fragilità degli assetti idrogeologici del territorio bergamasco sono sempre più evidenti, visto il susseguirsi di frane e cedimenti di terreno, una situazione preoccupante che mette in evidenza la necessità di investire sulla manutenzione del territorio nonché di regolare la cementificazione che è uno degli elementi che incidono negativamente.

«I nostri tecnici sono al lavoro per cercare di calcolare l’entità dei danni subiti dal settore agricolo – sottolinea Coldiretti Bergamo – purtroppo però la situazione è così variegata ed estesa che non è un’operazione facile. Dalle prime stime appare però evidente che si tratta di oltre 2 milioni di euro. Vista la gravità delle perdite per supportare le nostre aziende colpite abbiamo inoltrato agli organi competenti la richiesta di calamità naturale».

La mappa in sintesi dei danni al settore agricolo

Zona Bergamo:

Colpite duramente la frutta primaverile-estiva e i cereali in campo;

Zona Val Cavallina e Basso Sebino

Distrutti vigneti per la produzione del Valcalepio DOC (danni danno medio del 70% con punte che arrivano fino al 100%), mais e colture foraggere; campi, cantine, serre e capannoni allagati; foraggio stoccato in azienda per l’alimentazione animale deteriorato; tettorie scoperchiate; attrezzature rovinate; numerose frane e smottamenti che in alcuni casi stanno mettendo a rischio anche la stabilità di alcune strutture;

Zona orientale di Scanzorosciate

Danneggiati mediamente del 50 % i vigneti per la produzione del Moscato di Scanzo DOCG.

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