Acqua e frane che paura
Fino ad ora danni per 39 milioni

Un anno da dimenticare per i danni causati da eventi naturali nella nostra provincia. 39 milioni di euro il calcolo stimato dagli enti. Ancora senza risposta i risarcimenti ddelle bombe d’acqua di giugno e luglio.

In questi giorni a fare i conti più pesanti col maltempo e le sue conseguenze è soprattutto il Piemonte. Ma anche per la Bergamasca il 2016 non è stato un anno facile. I due eventi più significativi si sono registrati il 16 giugno e il 31 luglio con nubifragi e allagamenti diffusi in gran parte della provincia. Delle 200 schede raccolte dall’Ufficio territoriale della Regione (Utr), che fotografano - con primi calcoli, poi da validare - l’impatto economico si aggira intorno ai 39 milioni di euro.

«Il 2016 è stato senza dubbio segnato dalle intense e concentrate piogge estive, le cosiddette “bombe d’acqua” - commenta il dirigente dell’ex Ster , Claudio Merati -. Non lo definirei in generale un anno horribilis: purtroppo periodicamente si registrano annate pesanti. Ma di sicuro è stato particolare per le zone coinvolte, visto che i danni sono arrivati anche in aree, come Dalmine, dove in genere problemi di dissesto non si registrano».Il «conto» presentato dal 2016, se si guarda alle stime, è pesante: le schede inviate dai Comuni e dalla Provincia da gennaio al 21 novembre parlano (esclusa l’agricoltura) di complessivi 39,6 milioni di euro. L’importo include le spese di prima emergenza già affrontate dai paesi (3,8 milioni circa), ma anche le previsioni sui danni alle infrastrutture (10,7 milioni di euro) e al territorio (8,3 milioni): solo questi primi tre capitoli arrivano a quasi 23 milioni di euro.

Capitolo a parte l’agricoltura, che segue altri canali sulla stima dei danni: le schede degli enti sfiorano gli 1,8 milioni. «Il tema cruciale resta quello della prevenzione, di un’attività che, dalle manutenzioni alla pianificazione urbanistica, sia volta a difendere il territorio», rileva Merati. Le casse, si sa, spesso piangono, ma qualcosa si cerca di mettere in moto: è proprio di questi giorni la notizia che, con una collaborazione tra Regione e alcuni enti territoriali, si avvieranno tre studi su torrenti che negli ultimi anni hanno evidenziato delle criticità.

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