Mense, una famiglia su 8 non paga
Scatta l’iscrizione «anti-morosi»

A Bergamo una fetta di cittadini non paga la mensa scolastica dei propri figli. Su per giù una famiglia su otto, stando ai numeri forniti da Palazzo Frizzoni, che da quest’anno gestisce direttamente il servizio dopo aver chiuso la società partecipata (la Bergamo servizi pubblici) che se ne occupava.

La morosità è attorno al 12 per cento, percentuale alta per una città di medie dimensioni. A Milano, che ha numeri decisamente più grandi di iscritti, il 15 per cento di milanesi con bimbi in età scolare non paga. «La nostra percentuale è andata aggravandosi negli ultimi due anni» spiega l’assessore all’Istruzione Loredana Poli. Ora per cercare di arginare il fenomeno-morosi, l’amministrazione ha messo a punto una serie di accorgimenti. «Abbiamo pensato di incentivare il ricorso all’addebito in banca del bollettino – rileva l’assessore –. Si è visto che con il rid la morosità è quasi pari a zero».

Da settembre verrà introdotta una quota di iscrizione di 60 euro per tutti i bimbi che frequentano le mense statali. «Chi farà la domiciliazione bancaria non la dovrà versare» specifica la Poli. Per chi, invece, si affiderà al bollettino la quota funzionerà a mo’ di cauzione. «Verrà restituita a fine anno se non ci sono stati problemi con i pagamenti – prosegue l’assessore –, altrimenti verrà trattenuta». Con le nuove iscrizioni scatterà anche un’altra novità: l’Isee, così come prevede la legge per i servizi a domanda individuale.

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