Messa da Requiem su Rai Uno
programma più visto: 12,3% di share

La Messa da Requiem di Gaetano Donizetti in commemorazione delle vittime bergamasche del Covid-19, trasmessa domenica sera in diretta su Rai Uno, è stato il programma più ascoltato: ha infatti registrato 2.387.000 spettatori con uno share del 12,3%

La Messa da Requiem di Gaetano Donizetti in commemorazione delle vittime bergamasche del Covid-19, trasmessa domenica sera in diretta su Rai Uno, è stato il programma più ascoltato: ha infatti registrato 2.387.000 spettatori con uno share del 12.3% battendo tutti gli altri canali nella stessa fascia oraria.

«L’esecuzione ieri sera da Bergamo della Messa di Requiem di Donizetti, alla presenza del Presidente della Repubblica e di oltre 240 Sindaci, in memoria delle vittime bergamasche del Covid, curata dal Tg1, è stata un’ulteriore e bellissima conferma della funzione di Servizio Pubblico della Rai, premiata dai telespettatori, su Rai1 e contemporaneamente disponibile su RaiPlay, sempre più videopiattaforma d’eccellenza e di qualità» Lo sottolineano presidente e amministratore delegato della Rai, Vittorio Foa e Fabrizio Salini, in una nota congiunta.

«Si è trattato di un omaggio della comunità nazionale alle vittime del Coronavirus della provincia di Bergamo, nel corso di una serata di alto livello artistico e musicale, resa possibile grazie all’impegno dell’Orchestra e del Coro Donizetti Opera, e all’appassionata dedizione delle professionalità del personale Rai -registi, fonici, operatori e tecnici- sempre pronto nelle occasioni importanti, vero valore aggiunto di questa Azienda»

«Ricordare significa riflettere, seriamente, con rigorosa precisione, su ciò che non ha funzionato, sulle carenze di sistema, sugli errori da evitare di ripetere». Sono queste le parole più intense, in un breve e sobrio discorso, pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti al cimitero monumentale di Bergamo alla presenza dei 243 sindaci dei Comuni della provincia, in rappresentanza dei loro cittadini, per un omaggio a quei morti che non hanno nemmeno potuto avere un funerale per l’emergenza coronavirus.

«Fare memoria significa anzitutto ricordare i nostri morti e significa anche assumere piena consapevolezza di quel che è accaduto. Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima - ha continuato il Capo dello Stato -. Significa allo stesso modo rammentare il valore di quanto di positivo si è manifestato. La straordinaria disponibilità e umanità di medici, infermieri, personale sanitario, pubblici amministratori, donne e uomini della Protezione civile, militari, Forze dell’Ordine, volontari. Vanno ringraziati: oggi e in futuro».

Resta intanto stabile il dato dei contagi in Italia, altri 174 in un giorno. Risale invece quello dei decessi, altri 22. Oltre la metà dei numeri riguarda la Lombardia.

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