Meteo, a Bergamo il cielo è sereno
Ma in pianura c’è la «neve chimica»

Ecco in che cosa consiste il singolare fenomeno meteorologico che si è verificato anche in Bergamasca.

Come spiegano i meteorologi di 3BMeteo.com ormai da diverse ore gran parte della Valpadana è interessata da una spessa e diffusa coltre di nebbia, indotta dalla persistenza dell’anticiclone e dal ristagno di umidità nei bassi strati. La visibilità è ridotta, ma soprattutto si evidenziano forti inversioni termiche: se infatti in montagna e sulle colline le temperature risultano oltre la media, con valori minimi che talora si mantengono sopra lo zero, in Pianura Padana le temperature risultano diffusamente intorno allo 0°C se non al di sotto, anche abbondantemente: stamattina ritroviamo infatti valori fino a -2°C/-4°C in particolare sulle alte pianure di Lombardia, Veneto e sul Piemonte, con estese brinate e ghiaccio sulla strada.

L’Inverno di fatto è presente solo nelle aree nebbiose, altrove prevalgono condizioni anticicloniche, secche e relativamente miti per il periodo durante le ore diurne. Sempre nelle aree nebbiose della Vapadana ristangano purtroppo anche elevate concentrazioni di inquinanti ormai da giorni, fatto che, contestualmente alle basse temperature, può favorire locali episodi di neve chimica ( peraltro già segnalati nell’astigiano, tra alto milanese e basso bergamasco ).

Cos’e’ la neve chimica?
Si tratta di una nevicata indotta non dalla presenza di nuvolosità, ma dall’interazione tra l’alta umidità dell’aria unita alle sostanze chimiche/inquinanti emesse dalle fabbriche, che in condizioni anticicloniche come quella attuale ristagnano nei bassi strati aumentandone la concentrazione. I pulviscoli emessi dalla combustione industriale fungono di fatto da nuclei di condensazione, arricchendosi dell’umidità presente nella nebbia fino a costituire i ’semi’ della precipitazione; la presenza di temperature anche abbondantemente sottozero favorisce poi la caduta di fiocchi di neve. Non a caso gli eventi di neve chimica più significativi si riscontrano in genere in aree altamente industrializzate della Pianura Padana. Negli anni 90, caratterizzati da lunghi periodi anticiclonici, ci furono non pochi casi di neve chimica sulla Valpadana, con accumuli anche di 4-5cm. Da non confondersi invece con la Galaverna, costituita da estesi depositi di ghiaccio/brina indotti dal congelamento della nebbia.

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