Meteo, Capodanno con l’anticiclone
Rischio valanghe: è allerta marcato

L’alta pressione favorirà tempo in gran parte stabile con clima molto mite. Pericolo valanghe in Bergamasca: è allerta arancione.

Ci aspetta un clima mite nei giorni che si avvicinano a Capodanno in tutta la Bergamasca. Lo confermano gli esperti di 3BMeteo.com. Merito dell’anticiclone che terrà lontano il freddo e le basse temperature al Nord. Alto però il rischio valanghe con un’allerta arancione (marcato) sulle nostre montagne secondo l’Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti a neve e valanghe (Aineva).

«Nei giorni successivi al Natale l’alta pressione continuerà la sua fase di rimonta sull’Europa centro-meridionale, anche se di tanto in tanto verrà insidiata da alcuni sbuffi di aria fredda settentrionale che prenderanno di mira essenzialmente le regioni adriatiche e il Sud negli ultimi giorni della settimana» spiegano da 3BMeteo. «Già dall’inizio della settimana successiva questi perderanno importanza all’altezza dello Stivale e si ritireranno sul comparto balcanico. L’alta pressione inizierà a rinforzare ulteriormente e riceverà un contributo di aria mite dalle basse latitudini atlantiche e in parte anche dall’Africa nordoccidentale, dando luogo a condizioni di stabilità diffusa su praticamente tutta l’Europa centro-meridionale».

«Appare scontato che simili presupposti il tempo sull’Italia si manterrà stabile con prevalenza di sole fino a Capodanno e temperature miti» continua 3BMeteo. «Si avrà però anche qualche eccezione che sarà rappresentata dalla formazione di nebbie e foschie nelle ore più fredde sulla Val Padana e sulle valli interne del Centro Italia. Anche su tratti delle coste tirreniche si potranno avere alcuni addensamenti di tipo marittimo che arrecheranno qualche disturbo nuvoloso, ma di poco conto. Il clima si manterrà mite soprattutto in montagna, al di sopra degli strati di inversioni termiche che si verranno a creare sulla Pianura Padana e sulle conche appenniniche, tanto che sulle Alpi e sull’Appennino si potranno raggiungere valori termici molto superiori alla norma».

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