Milano maglia nera per i reati
La classifica: Bergamo al 46esimo posto

L’anno prima la nostra provincia era al 36° posto dell’Indice di criminalità pubblicato da «Il Sole 24 Ore»: l’indice di delittuosità rilevata cala di dieci posizioni.

Se la provincia di Milano si conferma la maglia nera per numero di reati denunciati nel 2019 in rapporto alla popolazione residente, Firenze la segue a ruota, salendo di un posto in classifica rispetto allo scorso anno con Rimini sul terzo gradino del podio. Sono i dati delle statistiche su base provinciale relative alla delittuosità rilevata nel 2019 pubblicati da Il Sole 24 Ore nell’Indice della criminalità 2020. Bergamo si posiziona al 46esimo posto con 36.830 denunce registrate nel 2019, guadagnando così dieci posizioni rispetto all’anno precedente in cui le denunce erano state 40.572.

La nostra provincia dunque si conferma nella parte medio-alta della classifica della criminalità su 106 province italiane. Nella top 10 delle province a più alto tasso di criminalità (denunciata) si confermano le grandi aree metropolitane come Bologna (4ª), Torino (5ª) e Roma (6ª). Genova, invece, lascia spazio a Modena (10ª, con un +3,6% di denunce sul 2018). Tra quelle nelle retrovie della classifica in cui si è registrato, comunque, un incremento di reati spiccano piccole province come Verbano Cusio Ossola (84ª con un +11,6%), e Sondrio (102ª, +8,3%).

Tra i primati negativi si confermano alcuni «grandi classici» come Barletta Andria Trani in testa (e quindi la peggiore) per furti d’auto, Napoli in cima per il numero di rapine, Trieste per le frodi informatiche e Matera per gli incendi. Ma emergono anche alcune novità: Isernia è prima per estorsioni denunciate (+71,4%), mentre Bologna per violenze sessuali (+18,5%).

Da segnalare anche Grosseto che si distingue per calo delle denunce (-14,7%) e passa dalla 23ª alla 39ª posizione in classifica, mentre Lucca, già caratterizzata da un calo dei reati lo scorso anno, continua la sua corsa verso il basso (-13,9%), scendendo dalla 20ª alla 32ª posizione.

In fondo alla classifica, tra i territori «più sicuri», si conferma la provincia di Oristano (106ª), che tuttavia registra un +6,5% delle denunce rispetto al 2018, preceduta da L’Aquila che, invece, grazie a un -11,1% scende quattro gradini.

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