Ministero: «Meningite, nessun allarme»
In Lombardia numeri di casi stazionari

Nelle farmacie va a ruba il vaccino ma dal ministero e dalla Regione rassicurano: «Una scelta scientificamente incomprensibile». I casi in Lombardia nel 2016 sono stazionari.

Nessun problema di approvvigionamento vaccini e nessuna emergenza sanitaria: è quanto è emerso nella riunione al Ministero della Salute a livello tecnico, convocata dal Direttore generale della Prevenzione sanitaria, per monitorare la situazione della meningite. Nella riunione è stata, infine, ricordata l’importanza di seguire il calendario vaccinale e di consultarsi con il proprio medico in merito all’opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni.

Alla riunione hanno partecipato referenti del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenzia Italiana del Farmaco, del Comando dei Nas, di Farmindustria e della Regione Toscana. Nel corso della riunione sono stati nuovamente analizzati i dati dei casi di meningite verificatisi fino ad oggi nel Paese ed è stato ribadito che, si legge in una nota del ministero, «non esiste alcuna evidenza di emergenza di sanità pubblica relativa alla meningite a livello nazionale». Per quello che riguarda la Regione Toscana, dove da alcuni anni esiste un numero più elevato di episodi di Meningococco C rispetto alle attese, «si è valutato l’andamento della casistica e concordato di proseguire con la collaborazione in atto».

In Lombardia il quadro epidemiologico è stato reso noto dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera. I casi di meningite nel 2016 sono stati 37: «Il dato è in linea con gli anni precedenti . Dal 2011 a oggi i casi rientrano in un range che va da 31 a 37, contro i 56 di media del decennio 2001-2010». Nell’anno che si è appena concluso i decessi sono stati 8, di cui due all’Università Statale: «Numeri simili si sono avuti nel 2014 e nel 2009 con 6 morti (12 nel 2008)». Nel 44% dei casi la meningite è stata di ceppo B, nel 41% C, nel 9% Y, nel 3% W e in un altro 3% X. Con il 2017 Regione Lombardia ha deciso di spingere l’acceleratore sulle vaccinazioni. Da gennaio il vaccino contro la meningite B è gratuito per i nuovi nati (le famiglie riceveranno a casa l’invito). In più, viene introdotta una formula di co-pagamento per tutte le vaccinazioni contro il meningococco (ceppi: A/B/C/W/Y), con un risparmio almeno del 30%. I cittadini pagheranno il farmaco al prezzo di costo della Regione, più 9 euro per la somministrazione: l’importo esatto non è ancora conosciuto perché il Pirellone sta chiudendo in queste ore la gara per il rifornimento dei vaccini.

I cittadini lombardi che, tra il gennaio e il novembre 2016 , hanno comprato il vaccino contro la meningite di ceppo B sono stati 7.122 contro i 1.795 dello stesso periodo dell’anno scorso, il cui costo è di 145 euro a confezione. In netto aumento anche gli acquisti del farmaco che protegge contro il ceppo C: è stata raggiunta quota 1.177 contro i 204 del 2015: costa 99 euro. «È una crescita dettata dalla paura, ma dal punto di vista scientifico incomprensibile: non c’è nessuna epidemia in corso — spiega Maria Gramegna, alla guida degli uffici di Prevenzione della Regione —. È importante che si vaccinino soprattutto i bambini e i pazienti con deficit immunitari». Annarosa Racca, presidente Federfarma, precisa: «Il vaccino è in vendita solo dietro prescrizione medica».

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