Moro, 700 mila euro in contanti sul conto
Il legale: «Ma quei guadagni sono leciti»

L’ex assessore li portò in banca a Lugano. La difesa: «Frutto di consulenze immobiliari in Ghana». Archiviata la posizione dell’avvocato del Comune Gritti.

I soldi - un milione e 103 mila euro - sul conto svizzero sequestrato all’ex assessore comunale Marcello Moro sono frutto di guadagni leciti. Parola di Nadia Germanà, difensore dell’ex esponente di Forza Italia alla sbarra per corruzione e finanziamento illecito dei partiti per una presunta tangente da 50 mila euro che l’imprenditore Pierluca Locatelli dice di avergli versato al fine di sbloccare il pagamento per i lavori al complesso di Sant’Agostino. Il legale di Moro lo ha spiegato martedì 13 settembre in aula: tutto lecito, anche i 700 mila euro che - ha ricostruito Germanà - l’ex politico avrebbe intascato in contanti per alcune consulenze immobiliari fornite a società ghanesi. Il difensore ha prodotto i bonifici arrivati a una società che Moro aveva costituito a Malta e successivamente approdati alla Pbk Private Bank di Lugano, sul conto che l’ex assessore gestiva tramite una fiduciaria milanese. Inoltre, la posizione dell’avvocato del Comune di Bergamo Vito Gritti, accusato di essere il destinatario dell’altra tranche della tangente (anche in questo caso 50 mila euro), è stata definitivamente archiviata dal gip Tino Palestra. Tutti i dettagli e gli aggiornamenti sul caso giudiziario nell’edizione de L’Eco di Bergamo in edicola il 14 settembre.

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