Niente mensa per i bimbi non residenti Scoppia il caso a Cenate Sotto

I piccoli esclusi dal servizio consumano il pasto portato da casa. Il sindaco annuncia il dietrofront: «Non è giusto, cambiamo».

Sta facendo discutere la scelta dell’amministrazione comunale di Cenate Sotto di escludere i bambini non residenti dalla mensa scolastica. L’anno scolastico si è aperto con questa novità, un boccone amaro e difficile da digerire per i genitori dei bambini della scuola primaria esclusi dal servizio. Sono in tutto 12 gli studenti della prima classe, residenti nei paesi vicini.

Alcune delle famiglie sono sul piede di guerra, perché i loro figli sono costretti a mangiare in un tavolo a parte un panino portato da casa, nella stessa stanza con gli altri compagni, che essendo residenti consumano il pasto caldo. «Una vera e propria discriminazione vergognosa ai danni di bambini di 6 anni» commenta un genitore che paragona quanto sta succedendo a Cenate con il caso di Lodi, dove però l’accesso alla mensa era impedito dalla mancata certificazione dello stato patrimoniale delle famiglie (e andava a colpire i bambini stranieri).

© RIPRODUZIONE RISERVATA