No Parking Fara: «Più partecipazione»
In 200 manifestano davanti al Comune

Il comitato che dice no alla realizzazione del parcheggio alla Fara ha organizzato una manifestazione per chiedere all’amministrazione più partecipazione.

A guidare il corteo dietro a un Ape car, il comitato «NoParkingFara», alla manifestazione con un Ape Car, al seguito circa 200 persone che comprendevano rappresentanti di altri comitati cittadini, coordinamento delle associazioni e comitati di quartiere, Unione inquilini, Rete bergamasca alternativa al G7, Comitato Lotta per la casa Bergamo e Comitato no alla vendita ex asilo Principe di Napoli e Legambiente. I manifestanti si sono dati appuntamento davanti al Comune per poi dirigersi in corteo verso Piazza Vecchia in Città Alta.

«Il problema è la difficoltà nel farsi ascoltare dall’amministrazione e, più in generale, nel partecipare alle decisioni, specialmente quando impattano sul futuro della città per i prossimi 50 e 100 anni, come il parcheggio alla Fara – spiega Michele Cremaschi di NoparkingFara –. Noi chiediamo un diverso tipo di partecipazione». Manifestiamo contro l’aeroporto e il suo piano di sviluppo, contro la vendita dell’ex Principe di Napoli, per chiedere più impegno sulle politiche della casa e la tutela dei più deboli, contro i processi di trasformazione del centro. Ornella Giudici, anima del Comitato Principe di Napoli riassume il senso della manifestazione citando Giorgio Gaber «libertà è partecipazione».

In risposta alla manifestazione un comunicato del Pd firmato dal capogruppo Massimiliano Serra: «La manifestazione di oggi davanti alla sede del Comune di Bergamo per chiedere alla Giunta Gori “una gestione condivisa della città” rischia di presentarsi come una iniziativa “contro” quando, invece, i comitati per definizione dovrebbero spendersi in maniera costruttiva “a favore” di specifici progetti nell’interesse della Città. L’idea di una democrazia diretta – in cui di fatto la piazza decide - è sicuramente affascinante ma si presta ad essere un facile slogan dove pochi ma organizzati rischiano di imporre le proprie posizioni anche contro gli interessi e il pensiero della maggioranza dei cittadini.

Dopo l’intervento legislativo con cui sono state abolite le circoscrizioni, la decisione dell’Amministrazione Gori è stata quella di adottare un modello di democrazia partecipativa organizzata sulle “reti di quartiere”, capace di riunire, favorire il confronto e dare ascolto a cittadini, singoli o associati. I Consiglieri comunali del Partito Democratico e i Circoli PD presenti in città si sono sempre adoperati per ascoltare e per partecipare alla discussione che in tanti sedi – le reti di quartiere, i comitati, etc. – sono nate sui temi rilevanti che hanno coinvolto la nostra Città. Tante sono state le esperienze positive in cui la fase di ascolto e di confronto con il nostro Sindaco e con l’Amministrazione ha portato a migliorare progetti, nuovi o già in corso d’opera. Il gruppo consiliare PD ha sempre partecipato al confronto, dialogando dentro e fuori le sedi istituzionali, infine votando in Consiglio comunale avendo come priorità l’interesse della città, di tutta la città.

Sono convinto che amministrare significhi sì ascoltare i cittadini ma anche decidere e assumersi la responsabilità delle scelte che si è voluto sostenere. Questa maggioranza ha una visione del futuro di Bergamo, è stata votata dai cittadini sulla base di un programma che sta perseguendo con impegno e puntualità, nell’interesse collettivo. Il Consiglio comunale è composto da rappresentanti scelti ed eletti dai cittadini. Saranno dunque i cittadini alla scadenza elettorale a giudicare l’opera del Sindaco e dell’Amministrazione, valutando l’azione complessiva del governo della città».

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