Notre-Dame, ferita ma in piedi
Solidarietà da Bergamo per Parigi

Il fuoco è spento, Notre-Dame ha tremato ma è ancora in piedi. Intanto è partita la gara di solidarietà con i grandi marchi francesi che in poche ore hanno donato 700 milioni. Ma anche Bergamo è pronta a fare la sua parte.

Il fuoco è spento, Notre-Dame ha tremato ma è ancora in piedi, salvata sul filo dei minuti, fra i 15 e i 30 precisa il sottosegretario all’Interno, Laurent Nunez. La struttura ha tenuto ma le prime immagini all’interno sono impressionanti, con la navata centrale in buona parte a cielo aperto per il crollo del tetto e della volta. Una struttura medievale in legno di valore inestimabile: «Ci vorranno decenni» dice qualcuno, «dovrebbe essere ricostruita per le Olimpiadi del 2024», replica in queste ore ancora molto confuse la sindaca Anne Hidalgo. Intanto, è partita la gara alla solidarietà, miliardari come Pinault (il primo a lanciarsi nella corsa nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 aprile, con 100 milioni di euro) e Arnault, seguiti da Bettencourt e da imprese come Total, hanno totalizzato oltre 700 milioni in poche ore. Ma si muovono anche istituzioni pubbliche, enti, università, che offrono il savoir-faire dei loro esperti e il background dei tecnici. La sindaca Hidalgo ha invocato addirittura una conferenza mondiale dei donatori, l’Unesco ha offerto la sua perizia in tema di monumenti danneggiati. E nella corsa alla solidarietà non poteva mancare anche Bergamo. Un Acquariva Special dei cantieri Riva di Sarnico sarà battuto all’asta in Costa Azzurra e il ricavato aiuterà la ricostruzione della Cattedrale di Notre-Dame.

Intanto un’altra buona notizia. Le reliquie di inestimabile valore che si trovavano nella cattedrale sono in salvo, dalla corona di spine che la tradizione attribuisce a Gesù Cristo, fino alla tunica del sovrano San Luigi. I tre rosoni di Notre-Dame hanno resistito al terribile calore, mentre la buona sorte ha fatto sì che le 16 statue che troneggiano sul tetto fossero state asportate soltanto 4 giorni prima per procedere al restauro in laboratorio. Grande il timore, invece, per i grandi dipinti. Ha sofferto ma non è danneggiato irreparabilmente anche il monumentale organo di Notre-Dame: Johann Vexo, uno degli organisti della cattedrale, stava suonando proprio l’altra sera quando le fiamme hanno attaccato la struttura.

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