Viaggio sui convogli dei pendolari
9 treni in un giorno e un solo controllore

In 12 ore circa abbiamo preso 9 treni tra Milano, Bergamo, Brescia, Carnate e Lecco comprese un paio di incursioni nel Passante.

La cosa davvero sorprendente è stata il numero dei controllori incontrati a bordo: uno. Per la precisione sul diretto Milano-Verona preso in quel di Treviglio per arrivare a Brescia. E ha pure staccato una multa al vicino di posto reo di non avere timbrato il biglietto. Per il resto, il nulla assoluto, né sugli stracarichi treni mattutini e tardopomeridiani da e per Milano, dove comunque si presume che i pendolari siano tutti muniti di titolo di viaggio, sia su convogli decisamente meno frequentati. Né da Brescia, né per Lecco (dove però sono saliti a bordo due agenti Polfer) né sulla Carnate o sul Passante. Zero. Sarà stato un caso, una giornata particolare, ma il dato ci ha fatto pensare.

Che dire della situazione dei treni lombardi? Fossimo in Trenord adotteremmo quel vecchio caro motto delle autostrade, «stiamo lavorando per voi». Nel senso che la sola soluzione all’orizzonte è aspettare che arrivino i 161 nuovi treni promessi da Trenord, ma i tempi del settore non si annunciano brevi. Più facile che da qui a 3 anni si prosegua nel revamping, operazione per la quale Trenord investirà 415 milioni. Il risultato è di quelli, come dire, provvisori: vero che interni nuovi sono sempre meglio che niente,ma lo è pure il fatto che i problemi di Trenord non si risolvono mettendoci una pezza. E la situazione dei treni già «revampizzati» è lì a dimostrarlo.

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