Novità su Sant’Agata: cresce il Circolino
Alla Montelungo l’Ateneo pagherà i lavori

Messo definitivamente nel cassetto l’albergo, a Sant’Agata si punta tutto, o comunque in buona parte, sul Circolino.

È questa la nuova ipotesi per il piano di valorizzazione del complesso dell’ex carcere che, nel 2012, era stato ceduto dal Demanio al Comune e che è stata presentata all’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini.

Un’ipotesi che è già qualcosa di più visto e considerato che proprio la Cooperativa Città Alta, cui l’attività ormai trentacinquennale fa capo, nei mesi scorsi, ha messo nero su bianco un progetto di massima – firmato dall’architetto Laura Nodari - per il recupero dell’ex chiesa che dal Settecento è suddivisa su tre livelli.

In sostanza la cooperativa si amplierebbe al secondo e al terzo piano dell’edificio già oggi parzialmente occupato dallo storico centro di aggregazione, puntando sia sulla ristorazione che sul sociale. Un’operazione che da un lato la renderebbe più solida, diventando un punto di riferimento per l’intera città oltre che per il suo centro storico; dall’altro consentirebbe il recupero di un importante contenitore storico dove non mancano le testimonianze artistiche, con particolare riguardo alle volte affrescate all’ultimo piano.

Novità anche sul fronte della ex caserma Montelungo: il Consiglio di amministrazione dell’Università di Bergamo ha deciso per l’intervento diretto, con l’impegno di sostenere i costi complessivi di realizzazione degli interventi edilizi sull’immobile ceduto al Comune da Cassa Depositi e Prestiti. Entro la fine dei lavori acquisirà la proprietà dell’ex caserma, versando al Comune i 3 milioni e 950 mila euro corrispondenti al valore dell’immobile stabilito dalla perizia dell’Agenzia delle Entrate.

Per acquisto e ristrutturazione della Montelungo l’ateneo ha costituito un fondo di 24 milioni di euro (inserito nel Piano di investimento 2016-2018), vincolato alla realizzazione di una residenza universitaria integrata con un impianto sportivo-ricreativo. Il progetto prevede 300 residenze studentesche, 60 alloggi per i docenti stranieri che tengono corsi di studio a Bergamo (i cosiddetti visiting professors), spazi di aggregazione e un Cus (Centro universitario sportivo) che si svilupperà su 3.500 metri quadri interrati e sarà aperto alla città, come già accade per il Cus di Dalmine.

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