«Ordinanza, ci sono i primi piccoli effetti»
Fontana: vaccini ci sono, arriveranno altri

«Come nella prima ondata il virus si concentrò su Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, oggi è concentrato su Varese, Monza, Milano, le zone più colpite.

«Il 21 ottobre Regione Lombardia emise la prima ordinanza, che adesso inizia a dare qualche piccolo ma significativo risultato», intanto il sistema sanitario lombardo regge la «pressione». In riferimento alle misure anti contagio messe in campo dalla sua Giunta lo dichiara il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana intervenendo giovedì mattina 12 novembre a Radio Rtl 102,5.

Secondo Fontana «in questi giorni si dovrebbero iniziare a vedere i primi frutti» dell’ordinanza regionale che auspica, insieme al «successivo intervento del Governo, possa riuscire ad abbassare la linea dei contagi».

«La situazione in Lombardia è oggi sicuramente di grande pressione - continua il governatore -, limitatamente ad alcune zone, come nella prima ondata il virus si concentrò su Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, oggi è concentrato su Varese, Monza, Milano, le zone più colpite. Nonostante la Lombardia sia sotto grande pressione, siamo in grado di dare risposte a tutte le richieste di aiuto».

«È da questa estate che dico che serve equilibrio perché con il virus dovremo convivere fino al vaccino - ha affermato il presidente - Dovremo mettere in atto tutte quelle precauzioni che consentano lo svolgimento di una quasi normale vita e soprattutto di una quasi vita economica perché è fuor di dubbio che le due emergenze si sommino; direi una terza emergenza, poi, l’emergenza sanitaria è sicuramente la principale ma ma l’emergenza economica è lì vicino come necessità e come preoccupazione, e la terza emergenza è l’emergenza della tenuta della gente, della tenta psicologica della gente. Io capisco che in questo momento ci sia un pochino in più di stanchezza rispetto a marzo, a marzo c’era più determinazione, il ritorno del virus dopo che si era pensato che fosse quasi definitivamente debellato lascia sicuramente dei segni».

Per far fronte all’impatto economico delle restrizioni anti Covid in Lombardia «presto dovremmo emanare un provvedimento rivolto a quelle attività che abbiamo toccato con la nostra ordinanza», ma intanto «c’è una anche una terza emergenza: la tenuta psicologica della gente». Per Fontana, dopo l’emergenza sanitaria ed economica, c’è quella legata alla «stanchezza psicologica della gente», che rischia quindi di non rispettare le norme. «A marzo c’era più capacità di reagire alle difficoltà, oggi è scemata, perché il tempo si allunga», rileva Fontana, che, sul fronte economico, ribadisce il suo impegno a chiedere ristori immediati allo Stato, e, conclude, «anche se stiamo raschiando il barile», anche la Regione ha in cantiere un’azione di sostegno economico.

Alla domanda su un eventuale lockdown a Natale, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana risponde: «Mi auguro proprio di no, sono convinto che le cose gradualmente si metteranno a posto». E lancia anche un appello ai cittadini, ai quali chiede di comportarsi «nel rispetto delle norme, questo è un mini-lockdown e concede molta circolazione, non violate le norme, non mettendo la mascherina e facendo assembramenti: fate tutto quello che si deve fare altrimenti Natale rischia di avere dei problemi».

E poi un commento sui vaccini: «I vaccini per le fasce protette, per le quali esiste l’obbligo di vaccinazione ci sono, le prime 800mila dosi sono già state distribuite e presto verranno distribuite le altre» spiega Fontana commentando le parole di Walter Ricciardi, consulente scientifico del Ministro della Salute, secondo il quale la Lombardia si è mossa tardi sull’approvvigionamento dei vaccini anti influenzali. «Io credo che Ricciardi dovrebbe conoscere bene i fatti prima di fare queste osservazioni, noi abbiamo acquistato l’80% dei vaccini in più rispetto allo scorso anno, in previsione di una platea maggiore che avrebbe dovuto vaccinarsi», continua Fontana garantendo che «i vaccini per le fasce protette, per le quali esiste l’obbligo di vaccinazione ci sono».

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