Palafrizzoni guarda all’Europa
Vinti bandi per 492 mila euro

Da un piccolo ufficio all’ultimo piano di Palafrizzoni Bergamo guarda all’Europa e soprattutto ai suoi fondi. Da qui negli ultimi due anni e mezzo è partita la caccia ai bandi per concretizzare e garantire risorse a temi indicati da sindaco e assessori.

I risultati: 492 mila euro portati a casa, 36 progetti presentati di cui 8 vinti e 6 in attesa di valutazione. La decisione di organizzare un ufficio ad hoc sembra aver pagato, nel vero senso della parola, anche se i risultati non son andati tutti a buon fine. Sono state finanziate nove colonnine per la ricarica elettrica delle auto per 150 mila euro, lo scambio di buone pratiche con il Comune di Lecce per l’organizzazione amministrativa (88 mila euro), un progetto legato all’accoglienza dei migranti (50 mila euro), lo studio e l’allestimento di mostre per la sicurezza alimentare (168 mila euro). L’ultimo vinto in ordine di tempo invece riguarda la promozione dei temi agricoli e della filiera agroalimentare locale.

«Siamo nati nel settembre 2014 e abbiamo iniziato subito una formazione intensa perché a differenza di altre amministrazioni l’ufficio è composto totalmente da personale interno e non da consulenti – spiega la responsabile Manuela Armati –. In questo modo riusciamo a collaborare attivamente con i colleghi di tutta la struttura di Palafrizzoni. Non è stato facile perché per il Comune di Bergamo era un’assoluta novità. In Lombardia solo noi, Milano e Cremona siamo articolati così, gli altri si affidano a consulenze esterne». Chi pensa che sia come una caccia al tesoro dovrà ricredersi. «Il percorso è opposto. Noi partiamo dalle linee programmatiche decise da sindaco e assessori e a partire da lì cerchiamo bandi affini agli obiettivi. In questo senso il cambio di mentalità è stato radicale a ha portato risultati voluti. La percentuale di successo, per tutti, si aggira tra il 7 e il 10% quindi è importante concentrarsi sugli obiettivi».

La partecipazione a questi bandi, con una concorrenza molto agguerrita, «costringe» la pubblica amministrazione a collaborare con altri enti e aziende. «Abbiamo stretto accordi con città spagnole ed è stato molto avvincente, così come avere rapporti anche con colleghi italiani e realtà bergamasche come Atb, Ance, Aler o multinazionali come Ibm. Il valore aggiunto è appunto la rete».

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