«Panama Papers», c’è il nome di Bosatelli
L’imprenditore: sempre pagato le tasse

Domenico Bosatelli è il primo nome bergamasco pubblicato dal settimanale L’Espresso per l’affaire «Panama Papers», l’inchiesta internazionale nata dalla fuga di notizie sui clienti dello studio Mossack Fonseca, che cura il trasferimento di denaro nei cosiddetti paradisi fiscali.

Bosatelli, 82 anni, cavaliere del lavoro e patron della Gewiss, azienda leader mondiale dell’impiantistica elettrica, secondo le rivelazioni del settimanale sarebbe riconducibile «una galassia di società off-shore che va dai Caraibi a Montecarlo».

Tutto regolare, ha garantito Bosatelli tramite un comunicato stampa: «Personalmente ho da sempre dichiarato i miei redditi e pagato le imposte in Italia».

Nelle carte di Panama L’Espresso avrebbe trovato «decine di riferimenti a Domenico Bosatelli». «Nelle Isole Vergini britanniche - scrive il settimanale - troviamo la Koster Ltd, registrata da Mossack Fonseca nel 1998. All’epoca l’unico azionista era la Polifin sa, società che fa capo a Bosatelli. Passano tre anni e prende il via una girandola di sigle. Nel ruolo di azionisti o amministratori troviamo tra l’altro la Koster Lda dell’isola di Madeira (territorio a fiscalità privilegiata sotto sovranità portoghese), la Koster Im del principato di Monaco e, infine, la bergamasca Polibis spa, di proprietà di Bosatelli».

«La Polibis Spa è una società di partecipazioni con sede in Bergamo ed ha un unico azionista nella persona di Domenico Bosatelli. La Koster Ltd - precisa l’imprenditore bergamasco nel comunicato - ha sede alle Isole Vergini Britanniche, è detenuta integralmente da Polibis Spa, la quale ogni anno, nelle propria dichiarazione dei redditi (Modello unico) comunica i redditi della stessa (Conto economico) e viene assoggettata a tassazione come fosse una società italiana. Koster Ltd è proprietaria unicamente di un immobile sito a Monte Carlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA