Perde il lavoro, tenta di uccidere il figlio
La 28enne è agli arresti in Psichiatria

Il piccolo Marco (il nome è di fantasia) è fuori pericolo: ricoverato al Papa Giovanni XXIII di Bergamo (dov’è stato anche operato), è circondato dall’affetto dei nonni materni e del papà, che non gli fanno mancare abbracci e sorrisi.

Che lui ricambia, nonostante i cerotti al collo e all’addome. Ed è questo il dettaglio da cui è bene partire per raccontare questa vicenda, una storia che fa venire i brividi: perché il sorriso del piccolo Marco, 22 mesi, si sarebbe potuto spegnere per sempre. Sua mamma, una ventottenne incensurata della Bassa (omettiamo generalità e dettagli per tutelare il bimbo), sabato si è scagliata contro di lui con una violenza difficile da spiegare. Lei stessa, davanti ai soccorritori che hanno salvato entrambi (lei ha anche tentato di farla finita) si è chiusa in un silenzio misto di choc e, forse, consapevolezza di quanto aveva fatto. Un silenzio che ha mantenuto anche nelle ore successive, quando, medicata, è stata portata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Treviglio, dove si trova ricoverata in stato di arresto (martedì sarà sentita dal gip, sempre se deciderà di rispondere), con l’accusa più grave per una madre: quella di aver tentato di uccidere il proprio figlio. Da qualche tempo - hanno confermato ieri alcuni conoscenti - appariva come disorientata. Da un lato l’allontanamento dall’ex compagno, il padre del bimbo, un africano originario della Costa d’Avorio. Dall’altro la perdita del posto di lavoro come dipendente di un fast food (dove ieri non hanno voluto rilasciare dichiarazioni), comunicata proprio sabato mattina: la ventottenne veniva pagata con i voucher, ma la recente eliminazione dei buoni lavoro aveva portato alla conclusione del suo contratto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA