Piano vaccinale nazionale, arriva nuovo personale
«Per l’estate potremo uscire dall’emergenza»

Un vertice tra Governo e Regioni improntato all’ottimismo. Il numero delle vaccinazioni effettuate sembra soddisfare l’esecutivo, tanto che a margine della riunione il ministro della Salute Roberto Speranza annota: «Siamo secondi dopo la Germania, abbiamo le capacità per accelerare».

Un accelerazione - ha anticipato durante i lavori - che avverrà nel frattempo l’Ema darà l’ok sugli altri vaccini. Speranza ha voluto indicare un obiettivo immediato: «70mila vaccini al giorno a livello nazionale fino a quando non si avranno gli altri». Durante la riunione il commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri (presente oltre che con Speranza pure con il ministro Boccia) ha rassicurato le regioni sull’invio di operatori.Entro il 7 gennaio sarà comunicato l’elenco del personale individuato per regione alla Agenzie per il lavoro e a partire dal 20 i primi candidati saranno disponibili.

Almeno 1.500 operatori tra medici e infermieri si aggiungeranno ai 3.800 al lavoro da alcuni giorni. I primi di questo nuovo «contingente» saranno operativi entro il prossimo 20 gennaio. Sono questi i numeri del piano vaccini italiano che va verso una costante e graduale accelerazione, anche se si prevede una decisiva impennata quando l’Ema autorizzerà il vaccino Astrazeneca.

«In questo caso - ha assicurato il commissario straordinario Arcuri - il piano verrà potenziato». Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia vede la luce in fondo al tunnel azzardando una data. «Grazie all’impegno di tutti abbiamo avviato un percorso che ci porterà a uscire dall’emergenza entro l’estate».

Il programma del Governo prevede 5,9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13,7 ad aprile, 21,5 entro fine maggio ed il completamento della vaccinazione volontaria entro agosto. La tabella di marcia, che esclude dal conteggio l’utilizzo delle dosi di AstraZeneca non ancora autorizzate, potrebbe essere quindi ulteriormente potenziata.Sul tema delle somministrazioni intervengono anche pediatri e medici di base. I primi si dicono «disponibili a vaccinare negli studi i bambini e ragazzi a loro affidati quando sarà approvato un vaccino utilizzabile per questa categoria, ma - specificano - nel frattempo è prioritario riorganizzare i centri vaccinali per liberare risorse».

A scattare un’istantanea sul vertice tra Governo e Regioni ci pensa poi il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini che guida anche la Conferenza delle Regioni. «Molto bene il clima positivo di queste prime settimane di vaccinazione: questa forte collaborazione istituzionale - osserva a conclusione della riunione - è necessaria per vincere la difficile sfida contro il virus, grazie all’impegno costante del personale delle nostre strutture sanitarie. Stiamo lavorando per garantire la massima velocità e rispettare i tempi in questa prima fase di campagna vaccinale - ha poi aggiunto -. Attendiamo l’arrivo del personale ulteriore che ha risposto al bando del Commissario Arcuri e continuiamo a garantire la massima disponibilità per la più efficace collocazione territoriale delle dosi vaccinali in arrivo».

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