Pirellone, stop alle scritte luminose
D’ora in poi deciderà il Consiglio

Qualunque scritta sulla facciata del Pirellone dovrà essere autorizzata dal Consiglio regionale, del quale il grattacielo è sede istituzionale. Approvata una mozione del Movimento 5 Stelle.

La giunta Maroni non deve più «scrivere» sul Pirellone senza il consenso dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale. A chiederlo è una mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle, su cui la maggioranza di centrodestra è andata sotto a causa del voto segreto. Il documento è stato presentato in seguito alla scritta«Family Day» fatta apparire su Palazzo Pirelli, per decisione della giunta, a sostegno della manifestazione svoltasi a Roma lo scorso 30 gennaio. La mozione, in particolare, «impegna» la Giunta a «concordare con l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale qualsiasi iniziativa pubblica che coinvolga le strutture e gli uffici di Palazzo Pirelli», ma anche di stabilire con una relativa norma che il Pirellone debba essere «lasciato nella piena disponibilità del Consiglio regionale».

Il capogruppo di Ncd, Angelo Capelli, ha invece puntato il dito contro il Patto civico che ha ritirato una mozione simile a quella del M5S: «Dopo giorni di polemiche per la scelta di Maroni di far apparire sul Pirellone la scritta Family Day, l’opposizione ritira la mozione di condanna». Una scelta che evidenzia uno «strumentale attacco alla maggioranza».

Il consigliere del Patto Civico Roberto Bruni esprime «piena soddisfazione per il risultato. Con voto segreto, infatti, lo stesso Consiglio regionale ha approvato una mozione sostanzialmente identica alla nostra (che quindi è stata ritirata, ndr) che punta a ribadire la piena autonomia del Consiglio rispetto alla Giunta nel gestire Palazzo Pirelli e riafferma la potestà dell’assemblea di decidere sull’utilizzo della sua sede, stigmatizzando il comportamento della Giunta che nei giorni scorsi aveva autonomamente disposto di illuminare proprio la facciata del Pirellone con una scritta a sostegno del Family Day».

«La votazione ripara, per quanto possibile sia farlo a posteriori, il grave sfregio a danno dell’autonomia dell’organo consiliare e dell’immagine della sua sede» prosegue Bruni che aveva annunciato, dopo l’accensione della scritta luminosa, la decisione di disertare i lavori di commissione finché la vicenda non fosse stata chiarita. Il Pirellone torna ad essere la casa di tutte le forze politiche che rappresentano i lombardi, anche di coloro con lo spirito del Family Day non sono d’accordo. Ci auguriamo che in futuro lo stesso Pirellone non sia più teatro di simili scorrettezze istituzionali e che venga rispettato, da parte della Giunta, il ruolo del Consiglio».

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