Pluriclassi, esperimento riuscito
Timori dei genitori smentiti dall’Invalsi

A Ubiale Clanezzo l’esperienza iniziata 10 anni per la carenza di bambini ha portato dei risultati molto positivi.

La soluzione delle pluriclassi, nata carenza di alunni per formare standard, viene da sempre vista come un problema da alcuni genitori, i quali temono che i propri figli, inseriti in questi contesti, possano avere difficoltà nell’apprendere. Un pensiero, però, che gli istituti con pluriclassi provano a smentire con forza, come nel caso della realtà della Scuola Primaria di Ubiale, sede distaccata dell’Istituto comprensivo di Val Brembilla che vive questa esperienza ormai da un decennio.

«La paura dei genitori – dichiara Rosanna Bonavolontà, una delle maestre di Ubiale – è smentita dai risultati dei nostri alunni, che ben figurano ogni anno alle prove Invalsi. Ma non siamo gli unici. Ci sono molti altri plessi con pluriclassi che danno bei risultati, anche migliori a volte delle classi per così dire normali». Gli alunni delle elementari di Ubiale sono 37: 5 che frequentano la prima, 6 la seconda, 8 in terza, 9 in quarta e 9 in quinta. «Ogni classe – conclude – svolge da sola le ore di matematica e italiano. Mentre storia, geografia, scienze, motoria e immagine vengono svolte in pluriclassi (prima e seconda insieme; terza e quarta insieme; e quinta resta da sola). Questo, comunque, non fa in modo che il programma non prosegue, anzi. Le pluriclassi, seppur coi loro problemi, sono valide. Noi docenti prepariamo un lavoro ancora più minuzioso e specifico per non avere tempi morti e i bambini imparano prima a essere autosufficienti e ad aiutare i più piccoli, a rispettare il proprio turno di parola, i propri tempi, e così via. E, inoltre, noi insegnanti abbiamo nell’immediato un riscontro che ci permette di vedere se gli studenti hanno appreso il concetto o se è il caso di rispiegarlo».

Aspetti positivi su cui anche gli stessi alunni, intervistati dall’Istituto, concordano. «A volte – racconta Leonardo – mi capita di dare una spiegazione a un compagno più piccolo di qualcosa studiato in classe prima e mi rendo conto che mi ascolta e mi capisce. E quando la maestra spiega agli altri, noi lavoriamo in autonomia come i grandi delle Medie». «Le prime regole per stare in pluriclasse – continua Emma – sono l’ascolto e l’ordine e lo capiamo da subito. Lavorare in pluriclasse è come fare attività a classi aperte, stai con gli altri e non sempre con gli stessi compagni, fai nuove amicizie e cerchiamo di andare d’accordo».

«Nelle scuole con alti numeri di iscrizione – dichiara la dirigente scolastica Maristella Carrozzo – vengono proposte attività che prevedono classi aperte proprio per stimolare lo sviluppo delle competenze sociali oltre che l’apprendimento di contenuti disciplinari; nelle pluriclassi questo avviene ogni giorno. Il Comune di Ubiale ci aiuta a sviluppare una ricca offerta formativa con diversi tipi di laboratori che permettono di fare diversi tipi di esperienze didattiche e sociali, senza contare che il legame col territorio è molto stretto e gli alunni imparano a conoscerlo, viverlo e amarlo. Le famiglie non devono spaventarsi quando si parla di pluriclassi: gli obiettivi sono tanti e abbiamo le risorse per garantire i risultati. Addirittura arriveranno docenti stranieri per osservare le metodologie utilizzate nelle pluriclassi e imitare le nostre buone pratiche».

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