Posti di blocco in tempo reale
Su Fb c’è anche Bergamo. Ma a che pro?

Il passaparola corre sulle pagine Facebook, una (quasi) per ogni città italiana: ti colleghi con lo smartphone e sai in tempo reale dove la polizia, i vigili o i carabinieri hanno piazzato i controlli stradali.

Una pagina che sta avendo un grande e immediato successo tra il «popolo della notte», impegnato a giocare a nascondino con i controlli per il codice della strada, gli alcol test o gli autovelox. Ti colleghi online alla pagina e sai in tempo reale dove la polizia, i vigili o i carabinieri hanno piazzato i controlli stradali.

Ma il giochino non ha riscosso consensi unanimi tanto che si stanno preparando esposti alla magistratura: le pagine Facebook rischiano infatti di rendere vani tutti gli interventi preventivi contro gli incidenti proprio in un momento in cui le statistiche segnalano una crescita delle vittime della strada nei centri abitati. Per rendersi conto dell’ampiezza del fenomeno basta digitare sulla barra di ricerca di Facebook le parole «posti di blocco» per vedersi comparire decine di indirizzi in cui l’unica variante è il nome della città di riferimento. Una specie di servizio «onda verde» in tempo reale teso però a neutralizzare il lavoro delle pattuglie.

Ma un passa parola del genere è legale? Verrebbe da dire di sì, dal momento che si tratta semplicemente di condividere e far circolare delle informazioni che non sono coperte da alcun segreto ma si basano semplicemente sull’osservazione di ciò che accade per strada. Ma non tutti sono dello stesso parere.Le informazioni in tempo reale rischiano di vanificare ogni attività di prevenzione nei confronti delle «stragi del sabato sera». Il dibattito, dunque, è pienamente aperto. Tu cosa ne pensi?

© RIPRODUZIONE RISERVATA