Probabilità di ricovero e contagio. Uno studio di Ats: ecco i rischi dei non vaccinati

Il Servizio Epidemiologico di Ats Bergamo ha effettuato una valutazione comparativa tra la popolazione vaccinata e non vaccinata per comprendere la correlazione tra ricoveri e positività, impiegando i flussi ufficiali messi a disposizione da Regione.

Sulla base delle valutazioni statistiche effettuate, è evidenziata «l’importanza assoluta che il vaccino (addirittura già dopo la prima somministrazione) riveste al fine di evitare due esiti negativi rilevanti per la salute quali la aumentata probabilità di positivizzazione da contagio e il rischio di ricovero» spiegano da Ats.

Positività e vaccinazioni
«Sono stati presi in considerazione tutti i soggetti di età uguale o superiore a 12 anni risultati positivi ad un tampone eseguito dal 1° agosto al 1° ottobre 2021, periodo volutamente lontano dall’obbligatorietà del green pass, per garantire omogeneità di accesso ai tamponi tra vaccinati e non vaccinati e quindi valutare il reale effetto del non essere vaccinati a parità di tracciatura sull’insorgenza della positività a tampone» spiega Alberto Zucchi, direttore del Servizio Epidemiologico Aziendale di Ats Bergamo, autore con la dottoressa Roberta Ciampichini dell’analisi. Sono stati analizzati 1.853 individui positivi ed è stata poi valutata la condizione di vaccinazione di questi soggetti, distinguendoli in due gruppi: i soggetti che, alla data del tampone positivo, non risultavano vaccinati e i soggetti che, sempre alla data del tampone positivo, avevano ricevuto almeno una dose di vaccino.

Considerando l’ampia differenza numerica tra le due popolazioni a confronto, da cui deriva una altrettanto ampia differenza di probabilità di individuare un soggetto positivo tra di esse, si è costruito un rapporto tra probabilità. «Si è evidenziato che nel periodo considerato, la probabilità di individuare un nuovo caso positivo tra gli over 12 non vaccinati è pari a 7,7 ogni 1.000 individui over 12 non vaccinati. Il corrispondente valore nel contesto delle persone over 12 vaccinate è pari a 0,9 – commenta il dottor Zucchi –. Si può dunque affermare che il rischio relativo di positività tra le persone non vaccinate e quelle vaccinate è di 8:1. In altre parole, il rischio di trovare un positivo tra i soggetti non vaccinati è 8 volte più alto del rischio di trovare un positivo tra i vaccinati o, detto altrimenti, per ogni positivo tra i vaccinati se ne diagnosticano 8 tra i non vaccinati. Si tratta di un rischio, alla luce dell’esistenza dei vaccini e della loro efficacia, inutilmente elevato ».

Ricoveri e vaccinazioni
«Abbiamo considerando tutti i ricoveri Covid correlati nelle persone over 30 avvenuti nel periodo 1° agosto-1° ottobre 2021 ottenendo 203 ricoveri. La scelta del cut-off di 30 anni è stata determinata dalla distribuzione per età dei ricoveri per Covid che, di fatto, mostra la prevalenza assoluta dei soggetti di età superiore a 30 tra i ricoverati», prosegue il direttore del SEA. Anche per questo esito sanitario si è valutata la condizione di vaccinazione dei soggetti, distinguendoli in due gruppi: soggetti che, alla data del ricovero, non risultassero vaccinati e soggetti che, alla data del ricovero, avessero ricevuto almeno una dose di vaccino.

Analogamente a quanto fatto per la relazione tra positività e vaccini, si è tenuta in considerazione la grande differenza numerica tra le popolazioni a confronto: vaccinati e non vaccinati. «Come sintetizzato nella tabella che segue, nei due mesi considerati il rischio di ricovero tra gli over 30 non vaccinati è pari a 1.3 ogni 1.000 abitanti, mentre Il corrispondente valore, nell’ambito delle persone over 30 vaccinate, è pari a 0.1: questa misura da sola non può essere definita grande o piccola. Quando la mettiamo in relazione con l‘analoga tra i vaccinati assume una dimensione. In altre parole, il rischio di trovare un soggetto ricoverato per Covid tra i soggetti non vaccinati è 13 volte più alto del rischio di trovare un soggetto ricoverato per Covid tra i vaccinati o, detto altrimenti, per ogni ricovero Covid correlato tra i vaccinati ne trovo 13 tra i non vaccinati. Consideriamo anche questo rischio di ricovero, nella sua entità, particolarmente grave ed inutilmente elevato, come già detto», conclude il dottor Zucchi.

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