Proroga stato d’emergenza al 15 ottobre
Arriva il via libera anche alla Camera

Dopo il Senato anche la Camera ha detto sì alla proroga dello stato di emergenza sulla crisi coronavirus fino al 15 ottobre. Il documento è stato approvato con 286 voti a favore, 221 contrari e 5 astenuti.

Via libera dell’Aula della Camera, mercoledì 29 luglio, alla risoluzione di maggioranza che proroga lo stato di emergenza sulla crisi coronavirus fino al 15 ottobre. Il documento è stato approvato con 286 voti a favore, 221 contrari e 5 astenuti. Ieri era arrivato l’ok del Senato con 157 favorevoli e 125 contrari. In mattinata il premier Giuseppe Conte ha riferito in Aula con un lungo intervento in cui ha spiegato che «la proroga, se si epura la discussione da posizioni ideologiche, è una scelta inevitabile, per certi aspetti obbligata, fondata su valutazioni squisitamente tecniche. Non sto dicendo ovviamente che è preclusa una valutazione politica, anzi oggi vi viene richiesta, ma voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di mere istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale per atteggiamento liberticida, reprimere il dissenso o ridurre la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi che non hanno nessuna corrispondenza nella realtà». «Se non si condivide la necessità di prorogare l’emergenza – ha aggiunto – lo si dica in modo franco al governo ma non si faccia confusione sulla popolazione, perché oggi sui social c’è qualche cittadino convinto che prorogare lo stato d’emergenza significhi rinnovare il lockdown dal primo agosto. Non è affatto così». «Manteniamo un cauto livello di guardia, non intendiamo introdurre misure restrittive - ha proseguito Conte - . Vi posso assicurare che da parte del governo, mia personale, di tutti i ministri non vi è nessuna intenzione di drammatizzare, né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione. La scelta di prorogare lo stato di emergenza non è affatto riconducibile alla volontà di voler creare una ingiustificata situazione di allarme». E poi ha ribadito che non c’è intenzione di adottare «nuove misure restrittive ma, se del caso, confermare quelle misure precauzionali minime che ci stanno consentendo di convivere con il virus».

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