Pugno all’avversario durante il match
Zuffa per una rimessa, si va a processo

La partita fu quella del Villaggio degli Sposi contro Amici Verdello, giocata all’oratorio del quartiere cittadino il 14 febbraio 2015: due giocatori s’azzuffarono per una rimessa laterale contesa e, mentre gli altri accorrevano, successe il patatrac.

A terra, col volto insanguinato e il naso rotto, cadde l’attaccante dei padroni di casa, D. C., ora 27 anni, di Lallio: finirà all’ospedale in ambulanza (21 giorni di prognosi). Ora alla sbarra per lesioni volontarie c’è il presunto aggressore, S. C., 34 anni di Verdello, all’epoca centrocampista degli Amici Verdello.

L’accusa: mentre i due si dirigevano verso la lite scoppiata per il fallo laterale, l’imputato ha sferrato un pugno all’avversario (parte civile con l’avvocato Cristina Maccari). Sì, è la tesi di S. C., difeso dall’avvocato Rocco Disogra, l’ho fatto, ma per reazione, dopo che lui aveva colpito me (pure lui s’era rivolto all’ospedale: 20 giorni di prognosi). L’imputato non ha presentato denuncia perché riteneva che, essendo accaduto in campo, per l’episodio il giudice più titolato fosse quello sportivo. Che gli aveva inflitto otto giornate di squalifica, dopo le quali il 34enne ha smesso col calcio. Ora in aula i compagni della vittima, l’allenatore del Verdello e l’arbitro.

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