Reddito di cittadinanza, via ai controlli
Stretta per individuare i «furbetti»

Le informazioni fornite dai beneficiari saranno scandagliate grazie ai database dei Comuni. Quasi 500 persone sono già state profilate dai centri per l’impiego: 109 invece non si sono presentate.

Furbetti avvisati: iniziano i controlli. Se finora s’è (quasi) scherzato, d’ora in avanti anche in provincia di Bergamo inizieranno le verifiche puntuali sui beneficiari del reddito di cittadinanza. Bergamo, grazie anche al lavoro di coordinamento svolto dai centri per l’impiego in collaborazione con Inps, Comuni, sindacati, Confindustria, Confartigianato e Anmil, è tra le province in cui la misura di sostegno ha già superato molti ostacoli causati della burocrazia.

Uno dei passi decisivi è costituito dai controlli, che saranno fin da subito approfonditi. Il primo è di tipo anagrafico: gli ambiti territoriali analizzeranno tutti i documenti di autocertificazione presentati al momento della domanda e attraverso un confronto con i database dei Comuni potranno verificare la veridicità delle informazioni. Al centro ci sono soprattutto la residenza dichiarata negli ultimi anni e i permessi di soggiorno. Si passa poi all’Isee e infine ai controlli sul lavoro nero, compito dell’ispettorato nazionale del lavoro. A questa filiera si aggiunge poi l’attività della Guardia di Finanza che in tutta Italia ha già iniziato a esaminare oltre 600 mila casi.

I centri per l’impiego della provincia di Bergamo nel frattempo pienamente operativi. La prima ondata di beneficiari è già stata accolta e nelle prossime settimane saranno presi in carico anche tutti gli altri arrivando a una platea totale di 4.193 persone (elenco ufficiale di ottobre 2019). Oltre 290 hanno già sottoscritto il patto di lavoro. Dei 499 beneficiari iniziali del reddito di cittadinanza, 109 invece non si sono presentati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA