Renzi a Bergamo con Martina
«Referendum bella botta, riparto da zero»

L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi insieme al ministro orobico Maurizio Martina alla Fiera di Bergamo per lanciare la campagna elettorale per la candidatura a segretario del Partito Democratico in vista delle primarie del 30 aprile prossimo.

Sul palco si sono alternati il sindaco di bergamo Giorgio Gori, il segretario regionale Alfieri, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e infine Matteo Renzi.

L’ex Presidente del Consiglio ha parlato dell’importanza delle primarie: «Sono un momento importante di confronto e di democrazia. Stiamo facendo una campagna senza polemiche interne ma solo sui programmi». «Insieme a Martina abbiamo anche vinto la partita dell’Expo, quando nel momento più critico ci abbiamo creduto nominando Cantone». «Il referendum è stato una bella botta, non solo per me ma per tutto il Paese. Quando uno perde deve prendersi tutte le responsabilità, io me le sono assunte. Io sono passato nel giro di qualche giorno da Presidente del Consiglio e segretario di partito a essere nessuno». «Non ci si può dimettere da italiano e il voto per me è un voto per chi non si rassegna a lasciare il paese in una palude, non lasceremo l’Italia alla rassegnazione». «La svolta mi è venuta dentro quando è successo la tragedia di Rigopiano».

Il sindaco di bergamo Giorgio Gori ha preso la parola e ha elogiato i meriti del Partito Democratico targato Renzi che: «Ha sfondato il muro di diffidenza che c’era al Nord nei confronti del Partito Democratico e ha avviato una nuova fase del partito. Il suo governo ha fatto una serie di riforme che servivano al paese. Ci sono stati errori ma ha prevalso la politica del fare».

Il ministro bergamasco ha sottolineato come sia stato proficuo il lavoro di frontiera svolto dal Partito Democratico nella nostra Regione e nella nostra provincia: «Bergamo e la Lombardia in questi anni abbiamo fatto squadra e questo potrebbe essere il prototipo, il modello del nuovo modo di agire del Pd. Abbiamo fatto il Pd. Siamo ben oltre la logica delle appartenenze. Non c’ero tre anni fa su questo palco e rivendico il mio percorso politico e la scelta di dare una mano a Matteo è l’idea di costruire, e non bastiamo solo noi due, la nostra idea è un’idea di squadra aperta, plurale e che viene dal basso». Ha chiesto un applauso per Mario Barboni , consigliere regionale che è ricoverato in ospedale dopo un attacco cardiaco. «Dateci una mano!» ha concluso il ministro.

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