Il premier rende omaggio alla Brembo
Fumogeni e cariche in Città Alta - Video

Renzi al Kilometro Rosso, prima tappa della sua giornata a Bergamo. Aria tesa e cariche della polizia in Città Alta, dove ha parlato al Teatro Sociale.

Prima dell’impegno politico il presidente del Consiglio farà visita alla Brembo e a Italcementi al Kilometro Rosso. «Il Kilometro rosso è il simbolo di una grande intelligenza e visione industriale – ha spiegato nell’intervista che trovate su L’Eco di Bergamo in edicola sabato 21 maggio -, figlia della scommessa di Alberto Bombassei e di tutti quelli che lavorano con lui: rendo omaggio alle grandi storie di impresa che partendo da qui conquistano il mondo. La riduzione dei posti di lavoro a Italcementi è invece l’effetto negativo di un processo di consolidamento europeo: pensiamo però che sia interesse di Heidelberg non privarsi della straordinaria qualità dei lavoratori bergamaschi. Questa è e sarà la posizione del governo sulla vertenza».

Dopo la visita istituzionale il corteo presidenziale procederà verso Città Alta, blindata per l’occasione. In Corsarola, nel tratto dell’ingresso del teatro Sociale, non potranno passare nemmeno i pedoni eccezion fatta per chi vuole assistere all’evento.

ORE 10: In ritardo sulla tabella di marcia, il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato al Kilometro Rosso accolto dal patron di Brembo Alberto Bombassei (presenti tra gli altri anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e il presidente della Provincia, Matteo Rossi) e dal ministro Maurizio Martina.

«I lavoratori non sono mai troppi»ha detto ai dipendenti che lo aspettavano e che, scherzando, avevano detto di essere in tanti.

Dopo il saluto ufficiale, la scaletta prevede un intervento di Bombassei, seguito da una presentazione dell’azienda e, infine, da un intervento del premier. In programma c’è anche una visita di Renzi all’azienda.

ORE 10,10: intanto in Città Alta il clima si surriscalda: lancio di fumogeni e contestazioni nell’attesa dell’arrivo di Renzi, previsto per le 11.

Un gruppo di contestatori riconducibili ai centri sociali ha cercato vanamente di avvicinarsi al Teatro Sociale.

ORE 10,30: La polizia ha provato ad allontanare i manifestanti spingendo con gli scudi. Gli attivisti dei centri sociali hanno immediatamente fatto resistenza . A quel punto gli agenti hanno spinto con più forza aiutandosi anche con i manganelli. Momenti di tensione in Corsarola.

ORE 10,45: «La nostra azienda è la conferma che si debba credere anche quando le cose non vanno bene, come nel 2008, in piena crisi, quando il nostro ricavato era un terzo dell’attuale. E abbiamo avuto ragione»: Lo ha detto il presidente di Brembo Alberto Bombassei all’incontro con il premier Matteo Renzi a Bergamo. «È un graditissimo piacere verificare che tu abbia scelto Bergamo per l’avvio di una campagna referendaria di cui, come sai, condivido a pieno importanza e obiettivi - ha detto Bombassei a Renzi - so quanto crescita economica, incremento del pil, rilancio dell’occupazione e aumento della produttività siano la tua priorità».

ORE 11,10: Tanti turisti transitano in corsarola straniti. Arrivano al blocco delle forze dell ordine, cercano di capire cosa sta succedendo. In Città Alta c’è il caos, soprattutto perché adesso è vietato il transito ai pedoni di fronte al teatro Sociale. Cittadini e turisti sono costretti ad aggirare la Corsarola passando da via Arena.

ORE 11,20: «Il nostro Paese è stato per troppo tempo fermo: non la parte produttiva, come la Brembo che ha investito, ma nel modello di gestione istituzionale e della cosa pubblica, dove non si è accelerato»: lo ha detto Matteo Renzi nel suo discorso alla Brembo. «È il dovere del presidente di una delle potenze industriali, perché continuiamo a esserlo anche se talvolta a nostra insaputa - ha aggiunto il presidente del Consiglio - rendere omaggio a realtà come questa che ci rendono orgogliosi nel mondo. È un fatto etico e politico. Dal 1995 in poi l’Italia è cresciuta poco, mentre il resto del mondo di più. Noi ci impegneremo, ma è il mondo a chiedere prodotti di alta qualità che l’Italia può dare. Finora la visione è stata leggermente miope e si è pensato che il mondo esterno fosse una minaccia invece la globalizzazione è il migliore asset che potremmo chiedere. Chi è andato all’estero a delocalizzare veniva visto come un pericoloso traditore della Patria. Chi lo ha fatto facendo il furbo, adesso sta rientrando. Chi invece ha preso quote di mercato a livello internazionale oggi è un aiuto per l’Italia e ci aiuta a pensare in grande”, ha aggiunto Renzi».

«A noi piace partire un po’ con la rincorsa - ha proseguito Renzi - Difficile sapere come sarà il mondo tra venti o trent’anni. Di sicuro assisteremo a una crescita impressionante dei dati e diventerà sempre più difficile avere strumenti per interpretarli. E assisteremo a rivoluzione nella robotica e nel mondo sanitario. Ma proprio per ciò servirà il capitale umano per gestire tutto questo. Adesso basta con l’era dell’invidia. Non ne posso più di chi dice che la rassegnazione è la nostra unica speranza. Ora dobbiamo puntare sulla innovazione, investendo come ha fatto questa azienda durante la crisi» ha detto Matteo Renzi in visita alla Brembo. «Il successo non deriva da colpi di fortuna, anche se è benvenuta, ma se qualcuno ce la fa, come qui, è perché c’è chi lavora sodo e ci prova. L’Italia deve essere consapevole delle proprie capacità, ma questa consapevolezza è purtroppo mancata spesso. Diceva un pilota negli anni Settanta che “quando hai tutto sotto controllo vuol dire che stai andando troppo piano”. Noi dobbiamo accelerare per guardare al futuro e costruire un Paese per i nostri giovani, smettendola di piangersi addosso».

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