Rifiuti abbandonati ai Laghi Gemelli
I responsabili:«Chiediamo scusa»

I ragazzi che avevano lasciato l’immondizia hanno chiamato i rifugisti: «Sono stati superficiali». Dal Coca al Curò: episodi così capitano, ma sempre meno.

L’indignazione cammina veloce sul sentiero della Rete. Le immagini dei rifiuti abbandonati a ridosso del rifugio Laghi Gemelli - bottiglie, lattine e bottigliette, più vari sacchetti - circolano ancora su Facebook, accendono commenti e discussioni. Ma anche riflessioni, con una filigrana: educare, sensibilizzare, informare gli escursionisti meno avvezzi alla montagna. Perché se la stragrande maggioranza rispetta ambiente e regole, altri scambiano le valli per la città e le sue comodità.

Al tam-tam telematico, un primo risultato ha fatto seguito: i responsabili hanno telefonato al rifugio, hanno chiesto scusa, hanno capito l’errore. «Si sono scusati per quanto accaduto: hanno provato a far capire che era la loro prima volta in campeggio in montagna e che sono stati superficiali – spiega Maurizio Nava, uno dei due gestori del rifugio Laghi Gemelli –. È positivo che si sia preso coscienza del fatto, ma sparare a zero ora non serve: l’importante è che si capisca che questi sono comportamenti da evitare».

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