Rinascere dopo il terremoto di agosto
Anche gli architetti bergamaschi in azione

Anche gli architetti bergamaschi daranno il loro contributo alle operazioni del post-terremoto. Saranno in totale 8 i professionisti impegnati nelle prossime settimane nelle operazioni di rilievo del danno e valutazione dell’agibilità degli edifici danneggiati.

Sono 8 gli architetti del Nucleo Tecnico Nazionale di Protezione Civile dell’Ordine degli Architetti di Bergamo che si apprestano a svolgere attività di verifica di agibilità su una serie di stabili colpiti dal terremoto dello scorso 24 agosto.

Il primo contingente bergamasco, formato da una squadra di due tecnici, gli architetti Gianluca Erroi e Marco Persico, è partito ieri e svolgerà una prima missione dal 20 al 27 settembre sotto il coordinamento dalla DI.COMA.C. (Direzione di Comando e Controllo) di Rieti. Altre squadre partiranno le settimane successive.

È la prima volta che questo contingente svolge attività operativa su luoghi colpiti da eventi sismici: infatti, i componenti del Nucleo Tecnico Nazionale di Protezione Civile dell’Ordine degli Architetti PPEC di Bergamo, promosso dal CNAPPC-Consiglio Nazionale degli Architetti e dal DPC-Dipartimento Nazionale della Protezione Civile nel 2013 è operativo sul territorio nazionale dal 2014.

È composto da professionisti che, in forma volontaria, seguono un preciso addestramento con corsi di formazione definiti da un Protocollo d’intesa tra DPC e CNAPPC, per conseguire l’abilitazione in gestione tecnica dell’emergenza, rilievo del danno e valutazione dell’agibilità di edifici colpiti da sisma.

All’indomani del tragico evento, che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto, la macchina di gestione dell’emergenza ha preallertato tutti i presidi locali con precedenza a quelli delle regioni più prossime alle zone colpite, ovvero Abruzzo, Lazio, Marche e Toscana.

Adesso toccherà anche a Bergamo dare il proprio contributo. «Siamo orgogliosi di prendere parte a questa grande operazione di gestione del post-terremoto poiché le popolazioni colpite, dove le condizioni lo permettono, devono ritornare il prima possibile alla normalità. Ognuno di noi, con le sue qualifiche, è tenuto a dare il suo contributo tecnico e di solidarietà a chi in questo momento ne ha più bisogno, consapevoli del fatto che l’entità dell’evento sismico è talmente importante, che richiederà anni per permettere una ricucitura di quanto disgregato la mattina del 24 Agosto scorso» ha dichiarato Gianluca Erroi, coordinatore del Nucleo tecnico provinciale di Bergamo.

«Auspichiamo che il nostro Paese faccia un passo avanti verso una vera cultura antisismica e di prevenzione dei dissesti idrogeologici, uniti ad una grande operazione di rigenerazione delle città. È necessario uscire da logiche emergenziali che producono perdite di esseri umani e costi insostenibili per la collettività. La comunità degli architetti è pronta ad offrire in questo momento il suo contributo alle operazioni di ripristino dell’agibilità degli edifici, ma sarà ancor più importante l’opera di raccordo con le istituzioni, a partire dal governo centrale, affinché prenda forma un vero processo di tutela e di valorizzazione dei nostri territori, a partire sicuramente da quelli più “fragili”». Ha dichiarato Marcella Datei, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Bergamo.

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