Rinnovato il protocollo contro la violenza sulle donne: nel 2021 recidiva al 10%

Martedì 25 gennaio il questore della Provincia di Bergamo, Stanislao Schimera, e il presidente del Cipm «Centro Italiano per la promozione della Mediazione» Paolo Giulini, hanno rinnovato il «Protocollo Zeus».

Il protocollo si è dimostrato uno strumento efficace nella prevenzione della recidiva nei casi di ammonimento per stalking, maltrattamenti e cyberbullismo: nel 2021 ha portato alla presa in carico da parte di Martina Di Mattia e Stefano Pirrone, collaboratori del Cipm, del 75% degli ammoniti totali del territorio bergamasco. Dei 40 soggetti ammoniti nel 2021 dalla Divisione Anticrimine della Questura di Bergamo per atti persecutori (n. 9) e violenza domestica (n. 31), solo 4 hanno commesso reati dello stesso tipo, una percentuale del 10% in linea con i dati nazionali.

Il progetto, oltre che essere rivolto a proteggere e aiutare le donne vittime di violenza da parte degli uomini, ha l’obiettivo di rieducare quest’ultimi, attraverso un percorso di recupero che li responsabilizza, spingendoli a riflettete e a prendere consapevolezza del disvalore sociale delle azioni commesse, al fine di migliore la gestione delle emozioni e il controllo dei propri impulsi, evitando dolorose recidive.

E’ quanto accaduto nel caso di uno straniero di 45 anni che, nel maggio del 2021, nella propria abitazione di Bergamo ha usato violenza fisica nei confronti della compagna, connazionale di 39 anni, e della figlia minore, intervenuta a soccorso della madre. Nel caso specifico, immediato è stato l’intervento di una Volante dell’Upgsp della Questura di Bergamo che ha trovato le donne visibilmente scosse, trasmettendo gli atti all’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Anticrimine che, pochi giorni dopo, ha emesso il provvedimento di Ammonimento per violenza domestica, invitando formalmente l’uomo a seguire gli incontri con Di Mattia e Pirrone. L’uomo ha seguito con impegno il percorso proposto e, allo stato, non si è più reso protagonista di episodi di violenza. «Un risultato importante che crea aspettative positive circa episodi odiosi che destano particolare allarme sociale» spiegano dalla Questura.

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