Ristoranti, +43% negli ultimi 4 anni
E il conto? Salato: 30,63 euro a persona

Sarà l’effetto Expo, oppure la fine degli anni peggiori della crisi economica. La notizia è che in provincia di Bergamo, e ancor più significativamente in città, il numero dei ristoranti continua a crescere.

Ma il ritmo è così elevato da suscitare anche qualche perplessità sulla capacità di tenuta di un sistema che sembra aver imboccato la strada di un’evitabile saturazione. Lo dicono i numeri dell’Ascom (aggiornati a fine settembre), che parlano della presenza di 1.270 ristoranti in Bergamasca; di questi, 209 si trovano in città. Ad impressionare è soprattutto la crescita esponenziale del numero dei locali anche negli anni della crisi, basti pensare che dal 2013 a oggi l’aumento in termini percentuali sfiora il 20% in provincia (allora se ne contavano 1.065) e tocca addirittura il 43% in città, con un incremento di ben 62 locali in meno di quattro anni.

Una concorrenza sempre più agguerrita si traduce in una difficoltà di stare al passo, mantenendo un equilibrio sui prezzi, soprattutto per i ristoranti di fascia medio-bassa. E proprio sul conto al ristorante, come si posiziona Bergamo? Il conto della nostra città è più salato rispetto a tante altre località italiane. O meglio, secondo i dati del portale The Fork rielaborati dal Sole 24 Ore, è addirittura tra i più alti del Paese. Nonostante il proliferare di locali con proposte a buon mercato (formule per famiglie, all you can eat, pizzerie…), la nostra provincia si piazza all’ottavo posto in Italia nella speciale classifica degli scontrini da ristorante, con una media di 30,63 euro a persona. I numeri della ricerca si basano su un campione di cinquemila locali aderenti all’app The Fork, il noto portale di prenotazione online, e prendono in considerazione un pasto (pranzo o cena) costituito da antipasto, piatto principale e dessert.

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