Rogo in ospedale, proseguono le indagini
Per capire le cause ci vorranno due mesi

L’ingegner Paolo Panzeri avrà sessanta giorni di tempo per consegnare gli esiti della consulenza tecnica commissionata dal pm Letizia Ruggeri, che sulla diciannovenne morta carbonizzata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale «Papa Giovanni» ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio colposo.

L’esperto dovrà analizzare tutti i campioni repertati dalla polizia scientifica, a cominciare da quelli del materasso e delle lenzuola che da appalto figurano come forniture di materiale ignifugo. L’incendio ha devastato la stanza, non concedendo scampo alla degente che era assicurata al letto tramite appositi lacci dopo che mezz’ora prima aveva tentato di impiccarsi con la maglietta che indossava.

L’ipotesi più accreditata è che il rogo sia stato innescato dalla stessa vittima, tramite probabilmente un accendino, che però non è ancora stato trovato. Ma tra chi indaga non è mai stato scartato nemmeno l’episodio accidentale, dovuto a un corto circuito. Gli agenti della Squadra mobile stanno eseguendo accertamenti accurati e lunedì 19 agosto torneranno nella camera – sotto sequestro, come tutto il terzo piano della Torre 7 – insieme ai Vigili del fuoco per capire come e da dove si siano sprigionate le fiamme. Che sono divampate molto velocemente, considerando che a norma una stanza d’ospedale dovrebbe contenere materiale ignifugo.

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