Rogo in ospedale, rientrati tutti i degenti
Ragazza 19enne morta: slitta l’autopsia

Slitta a giovedì 22 agosto l’autopsia della giovane ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Commissione dell’Ats in azione per fare chiarezza sull’incendio.

Anche il secondo piano della Torre 7 dell’ospedale Papa Giovanni XXIII è tornato alla normale operatività: sono infatti state riportate nelle loro stanze le persone che erano ricoverate nei reparti di Oncologia e di Nefrologia quando, il 13 agosto, si è sviluppato il rogo nella Torre 7, rogo in cui è purtroppo deceduta una diciannovenne ricoverata nel reparto di Psichiatria, dove è partito l’incendio. I degenti di questo reparto sono già rientrati, gli altri ricoverati in Nefrologia e Oncologia, al secondo piano della Torre 7, al momento dell’incendio erano 24: erano stati trasferiti rispettivamente in Urologia e in Neurologia e martedì 20 agosto sono tornati nei rispettivi reparti in 22, mentre due sono stati nel frattempo dimessi.

Intanto, per un’indisposizione dell’anatomopatologo - il dottor Antonio Osculati dell’Università di Varese -, è slittata a giovedì 22 agosto l’autopsia sul corpo della diciannovenne morta nel rogo. L’esame autoptico, che doveva tenersi ieri, dovrà chiarire le cause (ustioni o intossicazione da fumo) e i tempi del decesso. Da quest’ultimo dettaglio si potrebbe capire se, con un intervento ancor più tempestivo del personale, la ragazza si sarebbe potuta salvare.

Continuano intanto gli accertamenti per risalire all’innesco del rogo: anche ieri, dopo i sopralluoghi di lunedì della Scientifica nel reparto di Psichiatria, altri sono stati effettuati dai tecnici dei vigili del fuoco; intanto, il fascicolo aperto dal pm Letizia Ruggeri resta a carico di ignoti, mentre ci vorranno alcuni mesi per l’esito della consulenza dell’ingegner Paolo Panzeri incaricato dalla Procura. Si è infine insediata la commissione tecnico-organizzativa presieduta da Ats e formata da operatori dell’Agenzia di Tutela della Salute e della Asst Papa Giovanni XXIII, che avrà il compito di analizzare quanto accaduto dal punto di vista organizzativo e procedurale.

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