Sacchetti di plastica, ora lo stop
Biodegradabili o arrivano le multe

A meno di proroghe, dal 1° gennaio 2018 entreranno in vigore le limitazioni per i sacchetti di plastica forniti come imballaggio diretto per alimenti sfusi (come ad esempio frutta e verdura), con sacchi leggeri e ultraleggeri, che andranno sostituiti da sacchetti biodegradabili ceduti esclusivamente a pagamento.

Le nuove buste dovranno appunto essere n biodegradabili e compostabili secondo lo standard internazionale Uni En 13432:2002; essere realizzate con un contenuto di materia prima rinnovabile di almeno il 40% (che dovrà diventare il 50% a partire dal 1° gennaio 2020 e il 60% dal 1° gennaio 2021). La biodegradabilità dovrà essere certificati da organismi accreditati, per non incappare in pesanti sanzioni. Dal 1° gennaio, le borse fuori norma o prive di requisiti faranno scattare sanzioni da 2.500 euro fino a 25 mila euro, elevabili fino a 100 mila euro.

A Bergamo la nuova norma coinvolge circa 900 dettaglianti alimentari tra città (109) e provincia; sono inoltre interessate dalla normativa: 253 macellerie (22 in città); 265 fruttivendoli (37 in città) e 603 ambulanti alimentari.

Ascom Bergamo «invita gli associati a farsi rilasciare e sottoscrivere dal produttore una certificazione e a farsi fornire tutti gli elementi identificativi che attestino il possesso dei requisiti di legge. I sacchetti di plastica stanno diventando, tra l’altro, un business importante per la malavita e molto spesso vengono falsificati con diciture o apposizione di marchi non rispondenti alle norme di legge. Le sanzioni possono essere molto pesanti anche nei confronti del commerciante che si è fidato del suo fornitore».

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