Sarpi, un classico che diventa museo
Il 17 giugno cena di gala per il progetto

Acquistate il coupon su Kauppa e partecipate alla raccolta fondi sul portale di crowdfunding Kendoo

Cosa hanno in comune Erminia Perico, Carla Zilocchi, Giuseppe Chiarante, Guido Vicentini, Giovanni Cappelluzzo, Luciano Ongaro, Willy Zavaritt, Paolo Galizzi, Ferruccio Cremaschi, Nicola Coelli, Angelo Brolis, Francesco Bianchi, Fabrizio Fabrizi, Francesco Daminelli, Nando Pagnoncelli, Guido Turconi, Giancarlo Salvoldi, Giuseppe Tognon, Cristina Rodeschini, Maria Grazia Recanati, Fulvio De Lucia, Mauro Ceruti, Barbara Pezzini, Eugenia Valtulina, Andrea Moltrasio, Luciano Ravasio, Claudio Ongaro, Dario Catozzo, Marco Roncalli, Claudio Di Blasi, Paolo Sena, Laura D’Urbino, Lucio Moioli, Carlotta Plebani?

E ancora, Giorgio Gori, Carlo Saffioti, Gian Gabriele Vertova, Roberto Bruni, Ettore Tacchini, Massimiliano Serra, Mirko Tremaglia, Eugenio Bruni, Leonardo Caprioli, Salvo Parigi, Gabrio Vitali, Paolo Fuzier, Riccardo Olivati, Paolo Impellizzeri, Marcello Raimondi... Sono tutti sarpini, ovvero studenti del liceo classico che da sempre è la culla della cultura cittadina. Lì a dominare Città Alta e quindi Bergamo, in alto: in senso fisico, e non solo.

Se hai «fatto il liceo» qui, quasi certamente te la ricordi ancora… La sensazione provata vedendo per la prima volta quella facciata imponente, e forse un po’ inquietante agli occhi di un ginnasiale, stagliarsi in fondo a Piazza Rosate dopo aver voltato dal vicolo che sale dalle Mura. Se invece non sei stato uno studente del Sarpi, ne avrai comunque sentito parlare e potresti volerci entrare almeno una volta, per visitarne i corridoi, le aule e la magnifica terrazza. Perché Il Sarpi non è solo una scuola, è una vera e propria istituzione culturale che ha formato, durante i suoi oltre due secoli di storia (guardate le bellissime foto d’epoca su Storylab), migliaia e migliaia di bergamaschi. Per questo merita di essere aperto e visitabile da un pubblico ampio, che possa finalmente apprezzarne il suo valore architettonico così come il patrimonio librario, scientifico e strumentale.

È questo l’obiettivo del progetto «Musli», il Museo nel Liceo che sarà realizzato anche grazie alledonazioni giunte dal portale di crowdfunding Kendoo.it .

Un progetto che nasce dalla volontà di valorizzare e rendere visibile ad un pubblico ampio l’importante patrimonio del Sarpi, rappresentato innanzitutto dalla struttura architettonica con le sue stratificazioni storiche successive, e dal patrimonio librario, scientifico e strumentale contenuto al suo interno. L’iniziativa ha inoltre l’obiettivo di coinvolgere attivamente gruppi di studenti del liceo nel ruolo di guide e accompagnatori per le persone che visiteranno la struttura.

Per ex sarpini (e non) c’è una possibilità concreta di sostenere «Musli», in una serata davvero speciale, in programma venerdì 17 giugno. Acquistando il coupon di questa offerta si potrà infatti prendere parte a una serata che vedrà due momenti fondamentali. Dapprima gli studenti del Gruppo Narrazione guideranno gli ospiti tra i corridoi e le aule del Sarpi per una visita guidata che rappresenta una sorta di «prima» di quanto tutti potranno fruire una volta che il progetto Musli sarà ultimato.

Quindi si potrà accedere alla terrazza panoramica per una cena di gala realizzata, con l’aiuto nell’allestimento di Fiori Zanchi e di Assembling Division, da Tiffany Catering.

Tre i coupon acquistabili su Kauppa: 39, 69 e 99 euro. Nel primo caso il 20% andrà al progetto Musli, nel secondo il 40 e nel terzo il 60%. In tutti e tre i casi sono previsti omaggi a crescere: dalla spilletta con il logo del progetto, al segnalibro fino al libro «I quaderni del Sarpi». L’appuntamento (anche con la storia) è per le 19,30 di venerdì 17 al liceo Sarpi.

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