Nafta scaricata nel Morla - Foto e video
Le disposizioni del Comune di Bergamo

Una prima segnalazione è arrivata di prima mattina, in via Galgario, dove una donna che stava passeggiando con il cane nel parco lambito dal Morla, in Borgo Palazzo, è stata costretta ad andare via a causa della forte puzza che le aveva provocato mal di testa e conati di vomito. Puzza proveniente dal torrente che era nero come la pece.

La stessa situazione si è presentata in tutta la sua evidenza in via Suardi, nei pressi della questura, e ha determinato l’intervento dei vigili del fuoco che sono scesi nel letto del Morla per l’operazione di pulizia, durata fino al tardo pomeriggio. Le immagini sono eloquenti: dalle verifiche effettuate si tratterebbe di inquinamento da nafta pesante, causato da un falla in una cisterna di un condominio della zona. Individuato il problema si sta operando per la sua risoluzione, al fine di evitare ulteriore inquinamento e danni.

In azione i vigili del fuoco per la bonifica, con pure il Nucleo nucleare biologico, chimico e radiologico, i tecnici dell’Arpa, la polizia locale e la polizia provinciale. È stata quindi individuato il «buco» da dove fuoriesce il liquido, che è proprio in un condominio di via Suardi, con le relative e necessarie azioni di intervento.

Sono state effettuate ispezioni molto approfondite per capirne di più e si sta analizzando la nafta per controllare quanto sia inquinante. Sul posto anche l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà.

«Sono stati posti in essere tutti gli interventi di contenimento della contaminazione in situazione di emergenza» ha comunicato Palazzo Frizzoni. In particolare sono stati realizzati i seguenti interventi: «La chiusura delle paratie da parte del Consorzio di Bonifica dalle ore 10:15 all’altezza dei Molini Moretti; la costruzione di argine con materiale d’alveo da parte dei vigili del fuoco nella zona prospiciente lo scarico nel Torrente Morla (all’altezza del civico n. 7 di Via Suardi) con sbarramento aggiuntivo mediante panne e barriere oleoassorbenti; la creazione di uno sbarramento mediante panne assorbenti all’altezza del ponte di Via Borgo Palazzo; la creazione di uno sbarramento mediante panne assorbenti all’altezza della Clinica Gavazzeni»; «l’intervento di una ditta specializzata per l’aspirazione di parte dello sversamento dalla conduttura in prossimità della cisterna al fine di diminuire il flusso in uscita dallo scarico e l’alloggiamento nel pozzetto di derivazione prossimo alla camera di contenimento della cisterna di idoneo dispositivo atto ad interrompere il flusso principale dello sversamento» spiegano dal Comune di Bergamo, con «l’intervento di una ditta specializzata per l’aspirazione della quota parte di sversamento accumulatosi nel bacino di contenimento creato dalla formazione dell’argine di cui sopra».

Alle 19 sempre di martedì 1° dicembre si è tenuto anche un incontro tecnico alla presenza del Comune di Bergamo, della Provincia di Bergamo, dello Ster e dell’amministratore del condominio responsabile del danno ambientale: «Nel corso dell’incontro l’amministratore del condominio ha dichiarato che sono state messi in atto e saranno garantiti tutti gli ulteriori interventi di emergenza, messa in sicurezza e bonifica necessari a prevenire ulteriori danni all’ambiente e danni alla salute dei cittadini, dando evidenza dettagliata degli interventi effettuati e dei risultati ottenuti a tutti gli enti interessati» ha comunicato Palazzo Frizzoni.

«Il Condominio si accollerà tutti gli oneri/spese che dovranno essere sostenute per la completa risoluzione della problematica in tutti i suoi aspetti - continua il Comune - e, rilevato che sussistono i motivi di assoluta improrogabilità per l’adozione di un provvedimento del sindaco urgente, al fine di scongiurare, nel più breve tempo possibile pericoli per l’igiene e la salute pubblica, si dispone alla cittadinanza di Bergamo il divieto assoluto di utilizzo (pesca, irrigazione e qualunque altro uso) della risorsa idrica del Torrente Morla dalla sorgente dello sversamento in via Suardi n.5/7 fino al tratto all’altezza della Circonvallazione Mugazzone sino alla revoca dell’ordinanza comunale».

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