Sciopero dei docenti: lezioni a rischio
Per cosa protestano gli insegnanti

Lezioni a rischio anche in provincia di Bergamo a causa dello sciopero indetto dagli insegnanti. Molti dirigenti scolastici hanno diramato circolari che annunciano possibili variazioni di orario per lunedì 8 gennaio.

Maestri e maestre protestano a causa della mancata stabilizzazione in seguito al recente pronunciamento del Consiglio di Stato. Prima dell’istituzione della laurea in scienze della formazione bastava il diploma per entrare nelle graduatorie che davano accesso al ruolo. Ora non più. Significa che circa 6 mila insegnanti in tutta Italia potrebbero ritrovarsi senza posto di lavoro o, comunque, declassati in graduatoria già a partire da marzo oppure nel mese di giugno. Altri duemila nella stessa situazione conserveranno invece la cattedra grazie a vecchie sentenze. Sono circa 1000 le maestre che a Bergamo rischiano il posto di lavoro. Una quarantina di loro giovedì scorso ha manifestato di fronte al provveditorato: «L’obiettivo di tutti è quello di garantire continuità didattica e qualità nella scuola - dice Laura Metalli, che parla a nome del gruppo - ma noi vogliamo far valere un nostro diritto».

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La presenza degli insegnanti in via Pradello è servita a ribadire una posizione presa da tempo. «E che sottolineeremo – continua – nuovamente alla manifestazione a Roma dell’8 gennaio, dove parteciperemo in moltissimi. Se non si arriverà a un nulla di fatto siamo pronti, nei prossimi mesi, anche a bloccare gli scrutini. In queste ore abbiamo anche consegnato a tutti i dirigenti scolastici della Bergamasca e alla dirigente dell’Ufficio Scolastico Patrizia Graziani una lettera in cui chiediamo il loro appoggio. Fa piacere comunque sapere che allo sciopero dell’8 non aderiremo solo noi che siamo stati investiti da questo problema, ma anche alcuni colleghi che vogliono dimostrare la loro solidarietà nei nostri confronti. Un gesto bellissimo».

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