Scontri Atalanta-Inter del 2016
Undici indagati, c’è anche il Bocia

Nuovo filone d’inchiesta dopo quello che recentemente ha visto la condanna in Appello di sette supporter bergamaschi e di un tedesco dell’Eintracht, tifoseria gemellata con quella atalantina.

Si torna a parlare di ultrà. Questa volta per i tafferugli scoppiati in centro a Bergamo il pomeriggio del 16 gennaio 2016, dopo Atalanta-Inter. Scontri che hanno recentemente visto la condanna in Appello di sette supporter bergamaschi e di un tedesco dell’Eintracht, tifoseria gemellata con quella atalantina. Ora, a più di tre anni di distanza dagli episodi, il pm Carmen Santoro ha chiuso un secondo filone di inchiesta. E così quei disordini si sono arricchiti di 11 nuovi indagati, tra i quali Claudio «Bocia» Galimberti, il leader della Curva Nord a favore del quale solo due settimane fa in duemila erano scesi in piazza per invocare la revoca del Daspo a suo carico.

Per gli inquirenti «stazionava in piazzale Alpini, angolo via Mai, in attesa del passaggio dei pullman della tifoseria avversaria così da dare il via all’assalto», messo a segno con bombe carta, fumogeni e persino fuochi d’artificio. Gli agenti della Digos l’avrebbero riconosciuto dai filmati delle telecamere comunali e private. Galimberti, stando alle contestazioni, avrebbe dato indicazioni al gruppo d’assalto. Il pm gli contesta, infatti, l’aggravante «di aver diretto l’attività».

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