Scuola, vertice tra governo e Regioni
La Lombardia propone ingressi scaglionati

La proposta del governatore della Regione Lombardia per la ripresa delle lezioni dal 14 settembre. Ecco che cosa si è deciso fino ad oggi.

«Dal governo solo dubbi e incertezze. Sindaci, presidi, insegnanti e governatori attendono invece risposte concrete e attuabili. Non è più possibile andare oltre»: così il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha commentato la videoconferenza sulla riapertura delle scuole con i ministri degli Affari regionali, Francesco Boccia, della Salute, Roberto Speranza, dell’Istruzione Lucia Azzolina, e dei Trasporti Paola De Micheli e i rappresentanti delle Regioni in corso nella giornata di mercoledì 26 agosto.

«Il ministro dell’Istruzione – spiega il presidente della Regione – ha confermato che non è stata ancora completata l’immissione in ruolo dei docenti, a cui dovranno seguire almeno altre due fasi: solo domani (giovedì 27 agosto ndr) dovrebbe cominciare la così detta “chiamata veloce” a cui dovrà poi seguire quella dell’assegnazione delle supplenze. È quindi poco chiaro come tutte queste complesse operazioni possano concludersi entro il 14 settembre».

Perplessità anche sulla campagna sierologica per testare, su base volontaria, il personale della scuola: «La campagna dovrà essere estesa anche agli insegnanti precari a cui saranno assegnate le supplenze. Quindi, è evidente sin da oggi che tale procedura non si potrà concludere il 7 settembre con ciò che ne conseguirà in termini di presenza in classe degli stessi insegnanti» spiega Fontana, intervenuto con gli altri governatori al vertice con i ministri di governo.

Venendo poi alle tematiche riguardati il trasporto pubblico locale, il governatore della Lombardia sottolinea come «il ministro dei Trasporti abbia confermato che ci sono problemi di capacità di trasporto».

«Il Comitato tecnico scientifico – aggiunge il presidente – dovrà ancora esprimersi sulle proposte delle Regioni di aumentare la possibilità di riempimento. Ribadiamo, ancora una volta, che con le regole attuali moltissimi studenti non potranno salire sui mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Tutto ciò, senza considerare che non ci sono i fondi aggiuntivi necessari per percorrere nuove iniziative».

«Appare dunque evidente – prosegue il governatore – che, per quanto stiamo apprendendo in queste ore, sarà necessario un cambiamento del modello di organizzazione scolastica con scaglionamento degli orari di ingresso e di uscita combinato alla didattica a distanza».

Ecco intanto cosa si è deciso fino a questo momento sul ritorno a scuola dal 14 settembre:

IL PRIMO SETTEMBRE SI RIAPRE: La scuola riaprirà il 1 settembre per il recupero degli apprendimenti e le lezioni riprenderanno il 14 settembre; la cerimonia di avvio dell’anno scolastico si svolgerà, alla presenza del Presidente Mattarella, il 14 settembre a Vò Euganeo dove proprio per questo le lezioni prenderanno il via in anticipo il 7 settembre. Rimane la proposta, ribadita dalla regione Lombardia, di ingressi ad orari differenziati.

USO DELLA MASCHERINA: Resta confermato, per ora, l’utilizzo della mascherina quando si starà negli spazi comuni e anche quando si è seduti al banco dove non è possibile il distanziamento di un metro. Con le regioni che però sono contrarie. Sul tema, molto dibattuto ci dovrà essere un nuovo intervento del Cts. In ogni caso la deroga sarà consentita per un periodo limitato di tempo e nel frattempo dovranno essere adottate il prima possibile soluzioni per garantire il distanziamento prescritto. Per chi ha meno di 6 anni è già previsto che non si debba utilizzarla.

CONTROLLO DELLA FEBBRE: Il Comitato tecnico scientifico non ha reputato opportuna la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso né per gli alunni, né per il personale; la temperatura andrà misurata a casa anche se ci sono Regioni come la Campania dove si sta valutando la possibilità di una misurazione di temperatura a scuola.

LA VITA NEGLI GLI SPAZI COMUNI: La mensa sarà assicurata prevedendo differenti turni tra le classi. Dove i locali mensa non siano presenti o vengano «riconvertiti» in spazi destinati ad accogliere gruppi/sezioni per l’attività didattica ordinaria, il pasto potrà essere consumato in aula garantendo l’aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto. Sono stati inoltre stanziati 330 milioni di euro per il finanziamento di interventi di adeguamento e di adattamento degli spazi e delle aule. Si tratta di stanziamenti per l’edilizia cosiddetta «leggera».

I BANCHI: I banchi nuovi verranno forniti da 11 aziende, 7 italiane e 4 straniere, provenienti dall’Ue. I primi banchi sono già arrivati nelle scuole che si sono mosse per tempo e il commissario Arcuri ha annunciato che quelli monoposto arriveranno a partire da venerdì. Entro fine ottobre dovrebbero esserci tutti quelli richiesti, quasi 2,5 milioni, partendo dalle scuole delle zone dove il contagio è più alto.

ATTIVO L’HELP DESK PER LE SCUOLE: È un aiuto pensato dal ministero dell’Istruzione per aiutare le scuole nella ripresa a cui ci si potrà rivolgere in caso di dubbi e quesiti.

TEST SIEROLOGICI AL PERSONALE SCOLASTICO: La somministrazione è già stata avviata. Ma sottoporsi al test è facoltativo. L’assenza del personale scuola in caso di test sierologico positivo sarà assimilata alla quarantena. Alcuni sindacati dei medici di base chiedono che i test vengano svolti nelle scuole o nelle Asl e non negli studi medici privati.

IN CASO DI CONTAGIO COSA FARE, IL DOCUMENTO DELL’ISS: L’Istituto superiore di sanità ha realizzato un documento con le regole per la gestione di casi e focolai di Covid-19 nelle scuole. Non basterà un singolo caso per chiudere scuola. La Asl valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti nelle ultime 48 ore. Ad ogni scuola viene chiesto di nominare un referente Covid-19, che farà da anello di congiunzione con le Asl e verrà formato sulle procedure da seguire. Al referente saranno segnalati i casi di alunni sintomatici. Inoltre, il suo compito sarà quello di controllare eventuali «assenze elevate» (sopra al 40%) di studenti in una singola classe.

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