Sei auto vendute a 25 clienti diversi
«Io le lavavo, altri facevano i contratti»

In carcere per bancarotta fraudolenta: Devis Nicolini avrebbe distratto dal crack del salone i soldi delle frodi.

«Truffe delle auto ai clienti? Bancarotta fraudolenta? Ma se io non so neanche scrivere: io le auto le lavavo, i contratti li faceva l’altro». Nel carcere di Bergamo dove si trova da martedì 9 aprile su misura di custodia cautelare disposta dal tribunale di Como, Devis Nicolini, 32 anni di Alzano, si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Lucia Graziosi che l’ha sentito per rogatoria. Ma qualcosa ha detto.

Dichiarazioni spontanee, assistito dall’avvocato Gianluca Fontana, per negare di aver ideato le truffe e ancora meno la bancarotta della sua società di compravendita d’auto a Cantù, la Top Cars Motors 2 Srl, fondata il 12 giugno 2018 con sede legale a Busnago ma show-room negli spazi della Simpaty Car e dichiarata fallita dal tribunale sei mesi dopo, il 17 dicembre 2018, con un buco di 302.900 euro. Per la Procura di Como, che lo accusa di bancarotta fraudolenta al pari del socio rappresentante legale, ricercato, i due avrebbero distratto i soldi dalla casse della Top Cars, girandoli da due conti della società a un conto corrente postale e a uno bancario intestato al socio di Devis Nicolini a Rijeka, in Croazia, e da lì girati a una successiva ignota destinazione.

Ma la «provvista» della presunta bancarotta deriverebbe dalle truffe delle auto, le stesse sei (una Volvo, una 500, una Golf, due Range Rover e una Jeep Renegade), vendute e rivendute low cost grazie ad annunci on-line a quasi una trentina di clienti diversi dal 7 al 24 settembre 2018, come ricostruito dalle denunce dei clienti truffati. Che a fronte degli acconti e del saldo versati per le auto si sarebbero ritrovati con in mano una beffa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA