Smog, 10 regole per difendersi
«Ma i danni si sapranno solo dopo»

Un singolo giorno di smog sopra i limiti è sufficiente ad aumentare la mortalità, ed è quindi molto probabile che questo periodo nero per l’Italia da questo punto di vista porti un bilancio pesante, che verrà quantificato nei prossimi giorni.

Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute, spiega la Società Italiana di Igiene (Siti), possono essere mitigati almeno in parte seguendo poche regole. «C’è una letteratura scientifica che testimonia che più alto è l’inquinamento più aumenta la mortalità - spiega Carlo Signorelli, presidente della Siti -, è probabile che nelle aree urbane ci possa essere un numero di morti giornaliere superiore. Alla fine di questo periodo si potranno già valutare gli effetti. Le cause principali sono quelle cardiache e quelle respiratorie, ma bisogna precisare che questo aumento si verifica normalmente nei soggetti a rischio».

Uno studio statunitense ha calcolato che ogni 10 microgrammi di aumento delle polveri più sottili, il pm2,5, la mortalità aumenta del 3%. Una ricerca della Asl di Brescia invece ha verificato che quando le polveri vanno sopra i 50 microgrammi gli infarti crescono del 12%. Più difficile, spiega Signorelli, valutare gli effetti a lungo termine. «L’Oms recentemente ha attribuito 68mila morti per lo smog all’Italia - sottolinea il presidente della Siti -, ma il dato mi sembra un po’ sovrastimato. Un’altra cosa sono i morti in più verificati dall’Istat per il 2015, sulle cui cause ancora non si sa nulla. Potrebbero essere dovuti a smog come a mancati vaccini, è presto per dirlo». Ecco le regole elaborate dalla Siti.

NO JOGGING E POCA BICI. Le attività fisiche moltiplicano il pericolo perché aumentano di 10-20 volte il ritmo respiratorio.

NO MASCHERINE. Non serve utilizzare mascherine che non sono in grado di trattenere né gas né le polveri sottili.

BIMBI A CASA. Nei passeggini in città, a 30-50 centimetri. dal suolo, c’è la più alta concentrazione di inquinanti. Evitare quindi passeggiate dei bambini nelle aree a maggior traffico.

ANZIANI E DONNE INCINTE. A RISCHIO. Oltre ai bambini le precauzioni individuali devono essere applicate con il massimo rigore anche agli anziani, alle donne incinte, a chi manifesta affezioni respiratorie e cardiache e ai malati cronici.

NO AL FUMO. Le sigarette peggiorano la situazione.

FINESTRE CHIUSE. L’inquinamento penetra nelle abitazioni soprattutto ai piani bassi. Meglio i serramenti a tenuta, finestre chiuse sulle strade e ventilazione degli ambienti dai cortili interni di notte e nelle ore a minor traffico.

PRESE D’ARIA A RISCHIO. È bene evitare di collocare bocchette di condizionatori e impianti di ventilazione in corrispondenza delle vie a circolazione intensa.

RICIRCOLO ARIA IN AUTO. Azionare gli impianti di ricircolo dell’aria durante la circolazione in aree urbane inquinate, specie quando si è in coda o in gallerie.

RISCALDAMENTO MODERATO. I termostati a 19-20 gradi sono sufficienti per garantire il benessere termico.

MIGLIORARE STILI DI VITA. Gli esperti consigliano revisioni periodiche di caldaie e veicoli, maggior uso dei mezzi pubblici, rispetto dei divieti per gli impianti di combustione, raccolta differenziata dei rifiuti, uso dei veicoli elettrici e, naturalmente, alimentazione sana e attività motoria.

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