Smog a Bergamo, ozono alle stelle
Comune: «Non uscite nelle ore più calde»

Un invito rivolto a tutti ma in particolare alle fasce più deboli della popolazione: anziani, bambini e affetti da particolari patologie a non uscire ed effettuare lavori all’aperto soprattutto nelle ore più calde.

In inverno le polveri sottili, le famose Pm10, d’estate l’ozono. I dati che provengono dall’Arpa Lombardia sono allarmanti per quanto riguarda la concentrazione di ozono nell’aria. I valori nelle città della regione si stanno alzando preoccupantemente. A Bergamo nella giornata di lunedì è salito oltre la soglia di guardia 240 µg/m³, più precisamente è andato a 248.

Il Comune di Bergamo ha dunque consigliato alle fasce più deboli della popolazione: anziani, bambini e gli affetti da particolari patologie a non uscire ed effettuare lavori all’aperto soprattutto nelle ore più calde della giornata.

I motivi che rendono necessario il monitoraggio dell’ozono e la riduzione delle sue concentrazioni in atmosfera sono numerosi. La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita), e produce il deterioramento dei materiali; riduce inoltre la visibilità. Tra gli effetti acuti derivanti dall’esposizione all’ozono si devono ricordare le irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all’apparato respiratorio, un senso di pressione sul torace e la tosse (azione irritante nei confronti delle mucose). I rischi per la salute dipendono dalla concentrazione di ozono presente e dalla durata dell’esposizione. In caso di sforzi fisici l’azione irritante risulta più intensa e le prestazioni fisiche possono diminuire. Le più recenti indagini mostrano inoltre che lo smog estivo ed il forte inquinamento atmosferico possono portare ad una maggiore predisposizione ad allergie delle vie respiratorie. In ogni caso occorre ricordare che gli effetti dell’ozono sono contraddistinti da grandi differenze individuali e gli eventuali disturbi sanitari non hanno carattere cumulabile, ma tendono a cessare con l’esaurirsi del fenomeno di concentrazione acuta di ozono.

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