Speranza: «Covid, è ancora una sfida con cui fare i conti». I contagi scendono, ma mascherine nei luoghi chiusi

Il punto Il ministro della Salute: superare lo stato di emergenza non vuol dire essere fuori dalla pandemia. L’Iss: con tre dosi di vaccino protezione dalla malattia grave +92% rispetto ai non vaccinati.

«L’impegno del governo è quello di superare lo stato d’emergenza», ma «superare lo stato d’emergenza non significa d’un tratto magicamente essere fuori da ogni vincolo perché il Covid continua ad essere una sfida con cui fare i conti»: lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine di un’iniziativa sul Pnrr organizzata a Firenze dalla Regione Toscana nella giornata di sabato 5 marzo.

«Noi siamo molto più forti rispetto al passato - ha proseguito il ministro - perché abbiamo fatto una bellissima campagna di vaccinazione. Avere oltre il 91% di persone che ci hanno seguito in questa campagna di vaccinazione mette il nostro Paese in condizioni molto diverse rispetto al passato e noi stiamo piegando questa curva di Omicron grazie ai vaccini, senza chiusure generalizzate» .

Speranza ha osservato inoltre che i dati «segnalano una discesa costante nelle ultime settimane: venivamo da numeri altissimi, siamo stati a quasi 2mila casi ogni 100mila abitanti. Gli ultimi dati, annunciati ieri dall’Istituto Superiore di Sanità, ci parlano di un dato di poco superiore a 400, quindi c’è stata una discesa molto significativa ma dobbiamo continuare con questo percorso».

«Ci sono anche nuovi strumenti a nostra disposizione, come sapete da qualche giorno c’è Novavax disponibile, con una tecnologia diversa che può convincere persone che non hanno ancora fatto questa scelta - ha aggiunto Speranza -. Dobbiamo poi continuare con un atteggiamento di cautela e attenzione e penso che l’utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi sia ancora molto importante.Quindi fiducia, guardare avanti, ma con i piedi per terra e un passo alla volta».

Sono stabili intanto in Italia i casi di Covid-19 nei bambini in età scolare, complessivamente pari al 29% del totale dei casi nel Paese . Lo indica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo Rapporto esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale, aggiornato al 2 marzo. L’analisi per fasce d’età indica che la più colpita è quella fra 5 e 11 anni, con il 43% dei casi; seguono quelle fra 12 e 19 anni (38%) e sotto i cinque anni (19%).

I vaccinati con tre dosi hanno una protezione dalla forma grave di Covid-19 del 92% superiore rispetto ai non vaccinati , spiega sempre l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo rapporto esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale aggiornato al 2 marzo. Il Rapporto rileva inoltre che, rispetto ai non vaccinati, la protezione dalla malattia grave è dell’85% nei vaccinati con il ciclo completo (due dosi) da meno di 90 giorni, dell’88% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e dell’82% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

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