Stop ai cambiamenti climatici
Sciopero globale, anche a Bergamo

Il tam tam di Greta Thunberg, la ragazzina di 16 anni che tutti i venerdì protesta davanti al parlamento svedese contro la politica inattiva sui cambiamenti climatici, è arrivato in Italia e anche a Bergamo.

Il tam tam di Greta Thunberg, la ragazzina di 16 anni che tutti i venerdì protesta davanti al parlamento svedese contro la politica inattiva sui cambiamenti climatici, è arrivato in Italia e anche a Bergamo. Venerdì 15 la sua protesta sarà attuata anche dai giovani italiani: la mappa delle città che hanno aderito è impressionante. Il movimento spontaneo «Fridays for future» ha trascinato anche Bergamo: alle 8 gli studenti si troveranno davanti alla propria scuola, alle 9 si ritroveranno tutti insieme nel piazzale degli Alpini a Bergamo dove manifesteranno, faranno una raccolta firme da portare in Comune, alle 11 è prevista la partenza dal piazzale e gli studenti si incammineranno per le strade principali di Bergamo fino ad arrivare in piazza Matteotti. Alcune scuole superiori hanno fatto scelte diverse come l’Itis Paleocapa dove i rappresentanti di classe si ritroveranno insieme per discutere del tema e poi andranno nel giardino centrale per piantare nuovi alberi. Anche a Treviglio sarà dedicata un’ora di discussione in aula sui cambiamenti climatici.

Gli istituti comprensivi - elementari e medie - della città di Bergamo dedicheranno un momento della giornata alla sensibilizzazione degli alunni grazie a una brochure sui cambiamenti climatici realizzata e distribuita in migliaia di copie dall’Associazione e dal Comitato genitori in collaborazione con il Comune. Anche L’Eco di Bergamo ha scelto di appoggiare l’iniziativa realizzando un inserto speciale in edicola giovedì 14 nel quale sono riportati dati preoccupanti sul riscaldamento non solo della Terra in generale, ma anche del nostro territorio, a dimostrazione che il problema è già qui e ora. Analisi davanti alle quali non si può restare insensibili, esattamente come stanno facendo i nostri figli che desiderano cambiare le cose perché anche per loro ci possa essere un futuro.

La rete di Friday for future spiega che la mobilitazione nasce dal fatto che «con un incremento di temperatura di oltre due gradi rispetto ai livelli preindustriali, ci stiamo avviando a un mondo in balia di eventi estremi sempre più frequenti, all’inabitabilità di enormi aree travolte dalla siccità o dall’innalzamento del livello dei mari, a catastrofi che colpiranno la vita di tutte e tutti, condannando soprattutto le giovani generazioni. Tre anni dopo la firma dell’Accordo di Parigi, le promesse che ci sono state fatte devono ancora trasformarsi in azioni. Dobbiamo accelerare la transizione verso un’Italia senza emissioni di gas serra». E anche il presidente Sergio Mattarella, in un recente incontro a Belluno, ha dichiarato che «siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale».

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