Stop al consumo di suolo: sotto la lente
230 mila metri cubi di nuove volumetrie

Una sessantina di aree sotto la lente di Palafrizzoni. Perché l’attenzione e la sensibilità per il consumo di suolo da parte dell’attuale amministrazione comunale sono note e la variante al Piano delle regole offre contestualmente l’opportunità di valutare il contenimento delle volumetrie.

Quante? All’esame dell’assessorato alla Riqualificazione urbana ci sono complessivamente i 230 mila metri cubi previsti dal Pgt alla voce Ne (nuove edificazioni) a volumetria definita che rappresentano un’eredità del vecchio Piano regolatore e consentono interventi non sulla base di indici di edificabilità, ma con una quantificazione prestabilita. «Tra queste - spiega l’assessore Francesco Valesini - quelle in zone urbanizzate sono 140 mila, mentre quelle su suolo libero o parzialmente libero, una quarantina di aree in tutto, sono 86 mila metri cubi. È qui che si concentrerà il nostro esame per capire se ricondurle a una pianificazione ordinaria o rivederle in altro modo».

Tagli in vista? Dipende. Di sicuro si farà un po’ di cura dimagrante laddove sarà possibile. Non è certo il primo provvedimento in tema di tutela del suolo firmato dalla Giunta Gori. Già lo scorso anno erano state approvate due delibere sugli oneri di urbanizzazione che andavano proprio in questa direzione. Adesso si punta ancora sulle aree libere. In questo caso con un’operazione più delicata perché legata a una variante urbanistica.

I tempi? Gli stessi delle modifiche al Piano delle regole e cioè adozione entro ottobre e quindi la definitiva approvazione entro fine anno o al massimo entro i primi mesi del 2017. Accanto al ragionamento sulle volumetrie, la variante prevede alcuni aggiustamenti finalizzati a rendere la città più attrattiva dal punto di vista commerciale. In particolare, il Comune intende aprire le porte agli insediamenti di grandi marchi su superfici che attualmente hanno un limite di 400 metri quadri, eccetto che per i contenitori storici.

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