«Taxi da Redona all’ospedale: 26 euro»
Salasso e disservizi, la protesta è doppia

Domenica sera l’infinita attesa di un avvocato prima di tornare a casa dall’aeroporto, martedì la protesta del figlio di una signora che ha dovuto sborsare 26 euro per andare all’ospedale.

Doppia protesta in due giorni contro i taxisti di Bergamo. Il primo episodio è stato pubblicato su L’Eco di Bergamo martedì mattina e racconta la disavventura di un’avvocatessa di Bergamo tornata in aereo da Brindisi domenica sera: «Non c’erano taxi in aeroporto. L’unico presente nel corridoio di passaggio era fuori servizio. Dopo trenta minuti di attesa è ritornata in aeroporto la stessa auto bianca (la sola) che avevo visto partire quando sono uscita dal terminal. Nemmeno i continui solleciti al RadioTaxi - continua l’avvocatessa - hanno migliorato la situazione. E’ assurdo che una città che vuole volare alto con il suo aeroporto non abbia una pattuglia di taxi pronti a partire in un giorno e in un orario di rientro come può essere la domenica sera. C’erano alcune persone straniere con valige pesanti - conclude la legale - e sentendole parlare così male di Bergamo per il disservizio patito mi è ribollito il sangue. Ma avevano ragione. Io viaggio abbastanza spesso e usare il taxi è una cosa abituale, ma in nessuna città italiana e tanto meno all’estero mi era capitata una cosa del genere. Non so cosa pensare. La sensazione è che i taxisti bergamaschi non abbiano bisogno di lavorare».

La risposta del rappresentante dei taxisti non si è fatta attendere. «Non mi aspettavo niente di più delicato - risponde Luca Quaranta del Consorzio taxisti artigiani di Bergamo (Cotabe) - nei confronti di lavoratori i quali, quando gli altri scioperano, sono sulle strade a garantire il trasporto alle persone. Anche domenica sera i tassisti del nostro Consorzio erano regolamente in servizio. Precisiamo che allo scalo di Orio - rimanca Quaranta - operano in media 25 mezzi, il 75% dei quali hanno licenze di Milano oppure di altri Comuni, dove il RadioTaxi di Bergamo non ha potere. Se manca lo zoccolo duro e se si aggiunge una richiesta incosueta di mezzi in città (come è successo domenica sera per un convegno medico) si può arrivare a situazioni che non rappresentano certo la regola».

Martedì però ecco una nuova protesta, questa volta pubblicata su Facebook da Stefano, che lamenta il prezzo riservato alla madre poche ore prima per la tratta Redona-ospedale. «Ditemi come è possibile che se mia madre ha preso un taxi da Redona fino all’ospedale (5 km di linea retta) gli abbiate chiesto 26 (dico 26) euro. Con traffico normale, alle 11 in pieno giorno – si legge nel post pubblicato su Facebook -. A me già sembra una vergogna che da Città Alta a Orio (aeroporto) gli chiediate 25 euro, però vabbè, vi prenotano la sera prima e gli orari sono un po infami (per quanto nei posti dove ho preso i taxi io nella vita i costi sono sensibilmente più bassi.. ma tanto). Davvero, ve lo chiedo. E poi vi chiedo perché uno non dovrebbe ricorrere a i taxisti farlocchi o società alternative, dal momento che con voi taxisti ufficiali il prendere un passaggio è al pari di un comportamento di lusso. O c’avete preso tutti per dei borghesi da spennare?».

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