Tiri liberi su Bergamo e Remer
Intervenire subito per restare in A2

Sono cadute di nuovo nel buio fondo Bergamo e Remer. Il raggio di sole splendente dopo i blitz di Piacenza e Rieti è scomparso in soli sette giorni. E siamo al quinto flop in sei gare disputate.

Di questo passo anche solo intravvedere una concreta reazione risulta alquanto difficile. È dall’inizio del torneo che invochiamo di lasciar perdere le pur certificate assenze ma di valutare adeguate analisi per poi dare il là alle terapie del caso. Consolarsi, come si è fatto sin qui, a fine partita per l’impegno dei giocatori e per avere a tratti tenute vive le sfide non producono effetti pratici alla zoppicante classifica. Il penultimo posto dei due team orobici parlano chiaro più cioè di altri commenti.

Abbiamo di fronte organici non all’altezza per disputare un campionato come la A2 che esige, senza mezzi termini, molta qualità e tanta fisicità. Ha il suo peso anche l’impegno agonistico, mai mancato tra l’altro nelle fila di Bergamo e Remer, ma non è assolutamente sufficiente per mascherare le evidenti lacune strutturali. Tutte cose che bisogna sottolineare, tanto più che siamo solo a un quinto della regular season. Le regole prevedono la retrocessione istantanea del fanalino di coda di ciascun girone, mentre penultima e terz’ultima disputeranno i playout e la perdente si ritoverà in serie B. L’unico modo per sperare è riaprire il mercato. Lo meritano tutti gli appassionati del pallone a spicchi orobici, sia quelli di casa al PalaNorda, sia quelli ancor più consolidati del PalaFacchetti. Si tratta di un sos ultimativo se si vuol salvaguardare la permanenza nella categoria che è considerata a buona ragione l’anticamera del basket d’èlite.

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