Torna all’antico splendore in via Frizzoni
Il palazzo simbolo del Liberty a Bergamo

Esempio di architettura in voga nei primi del ’900 è stato oggetto di un intervento conservativo, era nato come residenza per i lavoratori dell’Italcementi.

Può essere considerato un edificio simbolo della Bergamo dei primi del Novecento quello che in otto mesi di cantiere è tornato al suo antico splendore. Sono terminati i lavori dell’elegante palazzo di via Frizzoni 24, esempio di architettura Liberty dei primi del Novecento che ha una lunga storia da raccontare, messa in luce attraverso fotografie storiche e documenti che hanno ridato lustro ad uno degli edifici più ammirati di Bergamo nel XX secolo, in bella vista lungo l’importante direttrice di via Frizzoni che all’epoca della costruzione, e fino a qualche anno fa, era via Pitentino. «Abbiamo avviato un lungo lavoro di risanamento conservativo delle facciate, con anche l’adeguamento impiantistico» spiega l’amministratore del palazzo Cristiano Angioletti.

Costruito nel 1912, dall’architetto Angelo Sesti per conto della famiglia Pesenti che qui intendeva dare la residenza ai dipendenti che lavoravano nei vicini uffici di Italcementi, l’edificio si è conservato immutato per oltre un secolo, mantenendo tutte le sue caratteristiche architettoniche di pregio senza subire interventi di trasformazione invasivi, ma solo lavori di ordinaria manutenzione. Sotto la direzione lavori dell’architetto Luigi Pascale, dei restauratori Gianluca Cantamesse, Davide Ferrari e Clara Andreini, coadiuvati dall’impresa F 2006 Costruzioni per l’adeguamento degli impianti tecnologici e per le opere edili, i lavori sono durati circa otto mesi a partire dallo scorso settembre, interessando principalmente le facciate ed il recupero conservativo delle coloriture.

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